Camaiore (LU): Ultimi ritratti del V Terre di Toscana

 per l’acquabuona

 

Eccoci arrivati all’ultima carrellata di ritratti, dedicati aCarmignanoSan Gimignano e colline aretine. Due culle storiche del vino toscano ed una, la aretina, in rapido accrescimento di credito e popolarità. Tanti i motivi di interesse: ad esempio poter toccare con mano (ma anche bocca naso occhi) i progressi compiuti in termini di caratterizzazione, tipicizzazione, individualità per quanto riguarda gli storici bianchi di San Gimignano. Oppure lasciarsi convincere da alcune delle suggestioni in rosso più significative provenienti da Carmignano, grazie alla qualificata produzione di tre cantine emblematiche del territorio, da cui poter apprendere di stili e approcci differenti ma sullo stesso argomento. Od anche apprezzare le peculiarità dell’entroterra aretino, Cortona in  primis, misurabili attraverso la rinnovata verve espressiva dei gustosissimi vini a base syrah (ma non solo), che paiono oggi davvero in grado di consolidare una vocazione. Su una traiettoria tutta sua veleggia infine Podere Il Carnasciale, grazie a una etichetta culto (Caberlot) che è semplicemente salutare  – in tutti i sensi – conoscere.

Amerighi Stefano

Uno dei vignaioli cult di ultima generazione. Coscienza critica e consapevolezza tecnica sono al servizio di una agricoltura rispettosa dell’ambiente e di vini caratteriali e mai scontati, che intendono percorrere e nobilitare le strade del Syrah “modello Cortona” qui tratteggiate con particolare forza espressiva, senza scadere mai nella didascalia o nell’accademia. Fin dalle prime uscite (2006) il suo vino ha suscitato entusiastici commenti. Decisa impronta biodinamica.

Baracchi

Dall’hotellerie di lusso (Il Falconiere) alla vitivinicoltura di qualità il passo -a volte- è breve. Realtà interessante e dinamica quella capitanata da Riccardo Baracchi, che ha inteso esplorare le potenzialità del terroir di Cortona declinandole attraverso diversi monovitigno e, last but not least, intriganti bollicine a base di uve tipiche. In crescita.

Fabrizio Dionisio – Il Castagno

Dalla proprietà cortonese dell’avvocato Fabrizio Dionisio escono solo e soltanto vini a base esclusiva syrah, una varietà che su queste colline ha dimostrato particolare predisposizione. Con la maturità dei vigneti i risultati non hanno tardato a manifestarsi. Sia nei prodotti base che nelle selezioni c’è qualcosa che ti porta volentieri alla riprova. Da ascolto attento.

Fattoria Ambra

Dai Carmignano di Beppe Rigoli schiettezza e rigore espressivo, definizione varietale e chiaro radicamento territoriale. Gusti netti e profilati per vini senza fronzoli. E una istruttiva caratterizzazione che si muove per singoli cru. Vini sinceri insomma, che traducono senza infingimenti l’anima più autentica della propria terra.

Il Colombaio di Santa Chiara

Il versante di Racciano scopre nella cantina dei fratelli Logi un’affidabile portavoce: Vernacce di San Gimignano tipiche, solide, “gastronomiche” e rossi di buon equilibrio e godibilità costituiscono le carte migliori di una produzione che fa della costanza qualitativa il motivato vanto.

Montenidoli

Ecco qua la signora della Vernaccia! Elisabetta Fagiuoli firma ormai da tanti anni bianchi speciali, fedeli traduttori dell’anima terragna, concreta e saporita della Vernaccia di San Gimignano. Spesso e volentieri facendoli uscire in commercio solo quando ritiene adeguati i tempi di affinamento, sfruttando così appieno l’innato potenziale di longevità connaturato alla tipologia. Ma non solo Vernaccia qui: ecco così bianchi a base di uve radicate estremamente caratterizzati e uno dei pochissimi esemplari di Sangiovese sangimignanese degno di reale attenzione (Sono Montenidoli).

Piaggia

Il fruttato esplosivo, l’avvolgenza, la setosità tannica, la precisa manifattura di stampo sartoriale che possiamo apprezzare nei Carmignano di Mauro e Silvia Vannucci si avvalgono -non c’è che dire- del contributo decisivo di alcuni dei migliori appezzamenti vitati della provincia di Prato. Negli anni più recenti l’ultimo nato, Poggio de’ Colli (cabernet franc), ha messo in discussione a più riprese le gerarchie interne, proponendosi con grande determinazione al cospetto del celebre Riserva della casa, un vino quest’ultimo di impeccabile definizione e di intelligente modernità stilistica, dotato peraltro di un apprezzabile potenziale di longevità.

Podere Il Carnasciale

Una delle etichette culto dell’enologia toscana contemporanea: l’inarrivabile, lo “strano”, il prezioso Caberlot. Dal versante aretino di Mercatale ValdarnoBettina Rogosky estrae dal cappello una delle proposte enoiche più originali dell’orbe terraqueo. Da un vitigno assai particolare, sia come genesi che come trasposizione nel bicchiere, ecco qua un rosso raro, un rosso “caro”, un rosso imperdibile, dai peculiari profumi pepati e dalla silhouette slanciata, finto-semplice, di una ricchezza tutta interiore, finissimo e longevo. Un vino diverso insomma, che merita conoscenza (e riconoscenza). Così come l’intrigantissimo vino cadetto, omonimo aziendale.

Tenuta di Capezzana

A proposito di storicità! La tenuta di Capezzana è storia stessa del vino toscano, storia attiva badate bene, che parte da lontano e che ancora oggi trova gli stimoli giusti per raccontarsi (e rinnovarsi). La maison del ConteUgo Contini Bonaccossi (coadiuvato da tempo dai figli), propone Carmignano di grande accuratezza enologica, pieni e sensuali, a cui la recente svolta bio probabilmente andrà a restituire quel quid di caratterizzazione e scioltezza in più che sono connaturati alla bellezza primigenia del terroir. Sempre un buon bere Ghiaie della Furba; imperdibile il Vin Santo della casa, dal respiro classico e dal nobile portamento.

Precedenti ritratti: Chianti, Chianti fortissimamente ChiantiProfili di costa (Pisa, Lucca, Livorno)Montalcino, Orcia e MontepulcianoMaremma, MontecuccoVini di confine, vini di frontiera

 

Camaiore (LU): Ultimi ritratti del V Terre di Toscanaultima modifica: 2012-03-08T15:31:10+01:00da minobezzi1
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