Firenze: Tripletta di successi

Ancora una tripletta di appuntamenti  di pregio con gli Amici della Musica di Firenze. Per il ciclo Il mondo del Quartetto, Sabato 10 (ore 16) e Domenica 11 Marzo (ore 21), al Teatro della Pergola torna il Quartetto Belcea, formazione d’archi inglese nata nel 1994 al Royal College of Music di Londra, perfezionandosi sotto la guida di due formazioni mitiche come il Quartetto Amadeus e il Quartetto Alban Berg, e oggi applaudita nelle maggiori sale concertistiche; al Pacifica si affianca anche un debutto a Firenze, quello del formidabile clarinettista svedese Martin Fröst, artista dalla personalità dirompente e oggi fra i più richiesti, solista sotto le bacchette di Dudamel, Marriner, Noseda ma anche appassionato camerista con il pianista Leif-Ove Andsnes e il violinista Christian Tetzlaff. Martin Fröst unisce il suo clarinetto agli archi del Belcea in entrambi i concerti, per due autentici gioielli: il Quintetto per clarinetto e archi KV 581 di Mozart, pagina di struggente ed estatica dolcezza (Sabato); il Quintetto per clarinetto e archi op.115 di Mozart, imbevuto di nobile malinconia e compendio di un’intera vita (Domenica). I soli archi del Quartetto Belcea si cimentano invece nel Langsamer Satz di Webern e nel Quartetto op.59 n.3 di Beethoven (Sabato), nel Quartettsatz di Schubert e nel Quartetto n.3 di Britten (Domenica).

 

Per saperne di più        www.belceaquartet.com     www.martinfrost.se

 

È il celeberrimo soprano Anna Caterina Antonacci, rinomata voce spesso al fianco di bacchette come Abbado, Gardiner, Muti, Pappano, a subentrare a Measha Brueggergosman, che ha dovuto annullare la sua tournée, nel concerto di Lunedì 12 Marzo, al Saloncino del Teatro della Pergola (ore 21). Un nome di assoluto rilievo, che entra così a far parte della galleria di voci dell’Arte del Canto organizzato dagli Amici della Musica. Ad accompagnarla il pianistae Donald Sulzen, suo fedele partner cameristico alla Wigmore Hall di Londra come al Lincoln Center di New York. Programma raro, raffinato e assai interessante quello proposto, strutturato in due parti ove dialogano stili italiani (prima parte, intitolata “In stile antico”) e francesi (seconda parte, “Reflets dans l’eau”), tracciando corrispondenze e affinità. Il Lamento della ninfa, uno dei più bei madrigali di Monteverdi, avvia la prima sezione, dove l’itinerario tutto italiano fra arie e liriche da camera viene svolto attraverso i nomi di Antonio Cesti (la tenera aria Intorno all’idol mio, dall’opera Orontea), Respighi (Sopra un’aria antica, pagina che si basa proprio sull’aria di Cesti), Pizzetti (Levommi il mio pensier), Mascagni (Serenata), Cilea (Non ti voglio amar, Nel ridestarmi), fino alla toccante piacevolezza di Francesco Paolo Tosti e delle Quattro canzoni d’Amaranta, fra le sue pagine più importanti. Tocca poi i versanti puramente francesi, fra Ottocento e Novecento, la seconda sezione del programma: avviato da un’ampia scelta di chansons dalla raccolta Venezia, in dialetto veneziano, di Reynaldo Hahn, e completato da Henri Duparc (L’invitation au voyage) e da Gabriel Fauré, qui rappresentato da una scelta della sue liriche più raffinate, fra cui L’horizon chimérique op.118.

 

Dotata di un timbro vocale straordinario e di sfaccettate capacità interpretative, Anna Caterina Antonacci è nata a Ferrara e si è imposta all’attenzione vincendo, nel 1988, il Premio Verdi a Parma e i Concorsi Callas e Pavarotti. Insignita del Premio Abbiati della critica musicale italiana per due volte (1990, 2005), si è esibita, grazie alla sua versatilità, in numerose opere di Monteverdi, Purcell, Händel, Gluck, Paisiello, Mozart.  Rinomata specialista nel repertorio rossiniano (La Cenerentola, Il barbiere di Siviglia, Semiramide, Elisabetta regina d’Inghilterra, Mosè in Egitto, La donna del lago), ha riscosso pari successo in Bellini, Donizetti, Verdi, Bizet e Massenet. Ha cantato anche in opere contemporanee, interpretando le prime mondiali di Tre Veglie di Fabio Vacchi al Festival di Salisburgo e di Vita di Marco Tutino alla Scala di Milano. Tra i suoi impegni più recenti e i progetti futuri, La morte di Cleopatra di Berlioz con l’Orchestre National de France diretta da Gardiner e Les Troyens, sempre di Berlioz,  alla Royal Opera House diretta da Pappano. Anna Caterina Antonacci è stata insignita del titolo di Cavaliere della Legion d’onore, la più alta onorificenza della Repubblica Francese.

 


Firenze: Tripletta di successiultima modifica: 2012-03-09T15:08:59+01:00da minobezzi1
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