C’era una volta il “Premio letterario Prato” che tanto prestigio portò alla città, finchè qualcuno decise, nel 1991, che era meglio spendere quei soldi nelle iniziative “popolari” consistenti in spettacoli cinematografici ed interventi mirati al consenso.
Nato nel 1948 a cura dell’Enal, dopo alcuni anni subentrò il Comune di Prato che nel 1955 ne assunse il patrocinio e l’organizzazione lanciando il bando per un’opera edita d’autore italiano. I lavori concorrenti, sia di genere narrativo, storico o critico, attinti alla fantasia o alla realtà, avrebbero dovuto rispecchiare fatti e pensieri legati alla Repubblica e la Costituzione.
Narrativa, poesia, saggistica, furono, congiuntamente o disgiuntamente, i generi delle opere prescritti nei bandi degli anni successivi. L’importo del premio di un milione di lire dal 1955 al 1964, fu elevato a due milioni nel 1965 allorché l’amministrazione comunale si sentì in dovere, per scelte politiche, di contribuire alle manifestazioni nazionali del XX della Repubblica e per scritti editi dal 1945 al 1965, anch’esso dell’importo di un milione.
I due milioni rimasero come importo dei premi successivi ma dall’anno 1970 fu elevato a due milioni e mezzo (le cifre sono in lire).
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