Lucca: Il Santo col rastrello

Iacopo Lazzareschi Cervelli per loschermo

San Frediano vescovo di Lucca (di cui il 18 novembre ricorre la festa) visse nel VI secolo. Secondo la tradizione nacque in Irlanda da stirpe regale divenuto monaco si recò a Roma in pellegrinaggio fermandosi poi a Lucca. La fama di santità spinse i lucchesi a eleggerlo vescovo intorno al 561.

Frediano compì in modo articolato una missione di evangelizzazione e organizzazione della diocesi fondando molte delle innumerevoli pievi del territorio lucchese. Appena fuori dalle mura romane di Lucca fondò la chiesa di San Vincenzo dove fu seppellito e che oggi porta il suo nome. Anche la chiesa di San Martino, divenuta poi cattedrale di Lucca, secondo la tradizione sarebbe stata edificata per sua volontà: un’epigrafe perduta del VI secolo, ancora visibile nel XVIII secolo in San Martino, ricordava che il presule aveva disposto la costruzione dell’altare di Santo Stefano ornato da un ciborio.

Papa Gregorio Magno nei «Dialoghi» lo ricorda così: «Non vorrei passare sotto silenzio neppure ciò che venni a sapere due giorni fa dal venerabile Venazio vescovo di Luni. Infatti il vescovo ha raccontato che alla chiesa di Lucca, a lui vicina, apparteneva un uomo di eccelse virtù di nome Frediano, di cui tutti gli abitanti ricordano questo miracolo famosissimo: il fiume Auser (l’antico Serchio) che arrivava a scorrere fin sotto le mura della città, spesso col verificarsi di inondazioni, uscito dal suo alveo soleva riversarsi nelle campagne trascinando via tutto quello che trovava di seminato e piantato. Poiché questo avveniva frequentemente gli abitanti stessi, dedicandosi con zelo ai lavori, tentarono più volte di fare scorrere il fiume per diversi luoghi, ma per quanto si fossero affannati non riuscirono a deviarlo dal proprio letto. Allora Frediano uomo del signore costruì un piccolo rastrello, si avvicinò al letto del fiume e si raccolse in preghiera: e comandando al fiume di venirgli dietro per qualunque luogo gli fosse parso, trascinò per terra il rastrello al quale venne dietro tutta l’acqua del fiume, dopo aver abbandonato il proprio letto, così che lasciò il luogo del suo consueto scorrere e riuscì a farsi un letto là dove l’uomo del Signore, trascinando in terra il rastrello, aveva segnato il tracciato e non danneggiò più tutto ciò che era stato seminato o piantato allo scopo di giovare all’alimentazione degli uomini»

Impegnato a far superare alla sua città le crudezze dell’invasione longobarda il vescovo Frediano morì il 18 marzo del 588.

Mercoledì  18 novembre, giorno della festa liturgica di San Frediano, presso l’omonima basilica a Lucca, messa solenne alle ore 18 presieduta dall’arcivescovo Italo Castellani con l’arcivescovo emerito Bruno Tommasi.

Lucca: Il Santo col rastrelloultima modifica: 2009-11-18T09:32:28+01:00da minobezzi1
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