Maria Lucia Nosi per lacquabuona
Grazie all’uso smodato dei social network siamo riusciti a trovare il nuovo luogo cult che niente ha da invidiare alle borse di tutto il mondo. La presentazione cita letteralmente “Amiconi e Non, è tornato! L’originale, unico, imitatissimo ma tuttora ineguagliato BARATTO DI CILEA, il libero scambio di oggetti, sia nuovi che usati e di QUALUNQUE GENERE (soprammobili, utensili, elettronica, giochi, libri, abiti, gioielli, cosmetici ed organi vari)…”. Come vedete l’invito è aperto a tutti, anche se lo ammettiamo l’ingresso non è consentito a chiunque! La selezione è dura, durissima, ma noi siamo riusciti ad entrare, e a farci … più o meno onore.
Certo che in un mondo dove il denaro la fa sempre da padrone e gli oggetti ci vengono dati in cambio di valorosi bigliettini colorati e oggetti metallici tondi, il baratto può sembrare arcaico, forse un po’ preistorico, ma nell’era galoppante di un rispolverato vintage modaiolo, anche il baratto ha trovato il suo posto. E che cosa c’è di meglio che organizzare piccoli incontri dove la voglia di stare insieme assume la forma di uno scambio … di oggetti e di cibo?
Tra primi e torte salate, chiacchiere, brindisi, presentazioni e molti piacere-io-mi-chiamo è poi arrivato il tempo del baratto. Sono state contate almeno 30 persone barattanti. Gli oggetti messi in “vendita” erano sicuramente molti di più. Ogni persona ha presentato i suoi oggetti in uno stile proprio, chi in modo teatrale, chi copiava le televendite, chi non diceva molto ma aveva tanto da dare. Insomma tutti si sono messi in mostra insieme agli oggetti stessi. Proibito essere timidi! Proibito pre-barattare prima della fine delle presentazioni, anche se qualche sguardo furtivo, gesti soffusi, e sussurri di accordo si insinuavano tra i barattanti. Sono stati messi in palio macchine da pane, bigiotteria, vestiti, libri, cd, caschi da motorino, cuffie, telefoni, piume di pavone e pure un particolare tè del Peloponneso (anche se non sapevo che esistesse), e naturalmente tanto, tanto altro ancora.
Dopo la presentazione, e prima del baratto vero e proprio c’è stato naturalmente la pausa di dolce ricarica, con torte e tortine di vario genere, e piccoli pasticcini che dicevano “mangiami adesso”. Ma tra tutti, siamo riusciti a scrutare un barattolo di nutella troneggiante vicino a un seminascosto filoncino di pane. Ricordi infantili si sono affacciati alle nostre menti, poi è bastato un cucchiaio, un pezzetto di pane, occhi chiusi.. e beh si ritorna piccoli in un attimo davvero.
Le indicazioni citano letteralmente “Cileaperta (tirate il campanaccio col gufo, la bella addormentata e compagnia bella)”. No, non è uno scherzo. Il posto esiste! Veramente! L’ingresso è gratuito. Portate solo cibo, oggetti da barattare e amici da conoscere! E tanta voglia di divertirvi! Come arrivarci? Controllate bene i vostri social network! Lo troverete!