Prato: Difendere il Made in Italy!

Difendere il Made in Italy come valore aggiunto competitivo anche attraverso la proposta di una legge più severa sulla tracciabilità dei prodotti manifatturieri con pene dai 3 ai 6 anni. E’ l’obiettivo del Comitato Made in Italy, voluto e presieduto da Maurizio Bonas, fondato a Firenze nel 2004 che conta oltre 600 membri tra associazioni e piccole e medie imprese, rappresentative di diversi settori – meccanica, moda, mobile, oreficeria – tra i quali Ancma, associazione Ciclo e Motociclo, Prato Expo (Produttori tessili pratesi), Assil (associazione. produttori – illuminazione), Università di Firenze.

E lo fa questa volta coinvolgendo le Università di alcune città italiane – Facoltà di Giurisprudenza, Filosofia, Lettere – affinché, attraverso un confronto interdisciplinare, vengano indicate linee concrete per la difesa del Made in Italy. L’appuntamento sarà ad Urbino con il convegno Il Futuro del Made in Italy, Progetto e Tutela (21 aprile 2009) che vede la partecipazione delle Facoltà di Giurisprudenza e di Lettere e Filosofia; del Corso di Laurea in Design e Discipline della Moda dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo; e il patrocinio del Comune di Urbino.

«Il Convegno vuole essere occasione di un dibattito tra discipline diverse che, partendo dal quadro normativo vigente, getti le basi per interventi multisettoriali a difesa del Made in Italy – spiega il Presidente Maurizio Bonas -. Ma soprattutto – aggiunge – nell’ambito di questa giornata avrà inizio la raccolta di firme per la ratifica della legge a suffragio popolare sulla dichiarazione di origine dei manufatti prodotti nel nostro Paese».

Nella legge, con impostazione di tipo anglosassone, saranno incluse anche le pene previste dal codice civile in materia amministrativa con interdizioni dai 3 anni ai 6 anni per gli amministratori di società che hanno dichiarato il falso sull’origine manifatturiera dei prodotti. Il Comitato Made in Italy ha collaborato con la X Commissione della Camera per la stesura della prima Legge sul Made in Italy. E’ poi intervenuto contro la X Commissione del Senato per evitare l’affossamento della stessa legge.

«Con l’ ingresso di Cina, India e Pakistan nel Wto non possiamo più permetterci il lusso di rinviare la definizione e l’ approvazione di una normativa europea sulla tracciabilità dei prodotti made in Italy. L’Unione Europea – spiega Maurizio Bonas – è in dirittura d’ arrivo per la normativa sulla tracciabilità dei prodotti extra europei, ma si attarda ancora su un provvedimento analogo per i prodotti europei per la resistenza di alcuni paesi, soprattutto quelli del nord, la cui industria manifatturiera nelle rispettive economie incide ormai per il 20-30%, mentre in Italia l’ incidenza è del 90-93%».

Le azioni che il Comitato ha portato avanti in questi anni sono state dettate dalla convinzione che per realizzare una buona normativa occorra anche il coinvolgimento di quanti sono protagonisti nei settori produttivi italiani e non possa essere relegato a poteri di lobby legati a interessi di altri Paesi. stranieri. «Oggi è arrivato il momento di chiedere alle nuove generazioni di assumersi la responsabilità del loro futuro facendosi rispettare da chi tenta di manipolare il loro destino» spiega Maurizio Bonas.

Per questo durante il Convegno di Urbino il Comitato inizierà la raccolta delle firme per la ratifica della legge a suffragio popolare sulla dichiarazione di origine dei prodotti manufatti all’interno del territorio italiano. «Il manifatturiero è il punto di forza del Secondario italiano e deve rimanere attivo per permettere ai nostri figli e nipoti di proseguire il percorso di evoluzione creativa e di ricerca fatta fino ad oggi».

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Prato: Difendere il Made in Italy!ultima modifica: 2009-04-17T11:38:03+02:00da minobezzi1
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