Spezia: Che tristezza la fine della San Giorgio Elettrodomestici!

Si terrà in un giorno compreso tra martedì 12 e giovedì 14 maggio l’incontro al ministero dello Sviluppo economico tra Paolo Nocivelli, proprietario della Spel (ex San Giorgio), Regione, Provincia, Comune e sindacati sul futuro dell’ex fabbrica di lavatrici e dei suoi 148 dipendenti. L’incontro romano avrebbe dovuto tenersi domani ma Nocivelli ha fatto sapere di essere impegnato all’estero per lavoro e di non voler delegare a nessuno la firma sul documento. Un rinvio che non è stato accolto bene in città.

E lo stesso auspica il coordinatore comunale dell’Italia dei valori, Maurizio Ferraioli, secondo cui «in questo momento, la soglia di attenzione va tenuta alta e il Comune dovrebbe farsi paladino dei 148 dipendenti e di un’intera città, stanca di continui saccheggi. Pretendiamo che non siano assolutamente dimenticate le lavoratrici e i lavoratori e chiediamo, all’amministrazione un segnale forte che faccia intuire un cambiamento di rotta per tutte le grandi questioni della nostra città».

Lo spettro che si aggira sui 30 mila metri quadrati dell’area di Melara è quello della speculazione. L’accordo di programma dice che, al fine di assicurare l’insediamento di nuove attività produttive, la Regione Liguria, in accordo con ministero dello Sviluppo economico, Provincia e Comune, si attiverà per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di investitori interessati a insediarsi nel sito della Spel-ex San Giorgio e a utilizzare, in tutto o in parte, gli impianti prevedendo il reimpiego dei lavoratori Spel.Il ministero di Scajola metterà sul piatto i contributi previsti dalla legge 181/89 e questo potrebbe agevolare l’operazione di marketing a cui vengono sollecitati gli enti territoriali. Lo scoglio da superare è però il “quantum” preteso dalla proprietà. Nel 2004 l’azienda venne acquistata da Ocean in amministrazione controllata per tre milioni e 650 mila euro, di cui 3 milioni e 150 mila per gli immobili, impianti e macchinari e 500 mila per scorte e rimanenze. Mensa e magazzino esterno, in seguito, furono venduti, rispettivamente, a un milione 400 mila e 6 milioni e 700 mila euro. Lo stesso magazzino venne quindi alienato a Intesa Leasing per 11 milioni e rotti. Quanto potrebbe valere attualmente l’area ex San Giorgio? La proprietà, ovviamente, intende venderla (o affittarla) a prezzi di mercato e si parla di una cifra intorno ai 20 milioni che ai più, però, appare eccessiva.

Comunque, secondo il testo del protocollo d’intesa che le parti andranno a firmare, «la Spel si impegna a favorire la finalità generale di reindustrializzazione e di reimpiego degli esuberi e non prenderà in considerazione manifestazioni d’interesse con evidente i implicito intento speculativo».
Nei mesi scorsi, peraltro, varie voci sono circolate circa l’interessamento verso un sito industriale particolarmente appetibile dal punto di vista geografico in quanto a ridosso del porto e del raccordo autostradale. Si è parlato di aziende dello shipping e della nautica ma l’impressione generale è che attualmente si brancoli nel buio. Anche perché gli interessati all’operazione intendono conoscere, non soltanto il prezzo indicato da Nocivelli, ma, soprattutto, gli incentivi messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico che si è impegnato ad accelerare l’iter di valutazione e approvazione dei contributi richiesti a valere sulla legge 181/89 o su altre leggi di incentivazione delle quali è titolare il ministero stesso. Una comunicazione in tal senso sarà rivolta a Invitalia, in quanto responsabile, per conto del ministero, dei programmi della legge 181/89 e dell’istruttoria dei progetti d’investimento.

ilxsecoloxix

 

Spezia: Che tristezza la fine della San Giorgio Elettrodomestici!ultima modifica: 2009-04-28T09:51:00+02:00da minobezzi1
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