Livorno: Porti insabbiati, problema tutto italiano?

Immaginatevi una città attraversata da centinaia di strade per arrivare ovunque. Immaginatevi, ora, che queste strade siano larghe un metro e mezzo, e che tutti gli abitanti abbiano invece automobili larghe due. Vi sembra assurdo? È quello che, fuor di metafora, succede nei porti italiani: vicini ai mercati dell’Europa, impossibili da raggiungere per le navi. Problema di fondali troppo bassi: dalle navi da crociera a Genova, passando per le portacontainer a Livorno, non c’è scalo italiano che non abbia vissuto la sua odissea.

«Al governo italiano – dice ora Francesco Nerli, presidente di Assoporti, l’associazione che riunisce le Autorità portuali – chiediamo una normativa più chiara che concluda il processo di semplificazione iniziato due anni fa». In barba agli annunci, fare gli escavi per i porti in Italia rimane un grosso problema. «Colpa dei Verdi, il partito del no» ha accusato a lungo il centrodestra. Ora “il partito del no” in Parlamento neppure c’è, il problema rimane. L’appello di Assoporti raggiungerà oggi il governo in occasione della «Giornata europea del mare» che, a Roma, sarò celebrata con tre giorni di conferenze. Parteciperanno il premier Silvio Berlusconi, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il commissario europeo per gli Affari marittimi Joe Borg, i ministri italiani delle Infrastrutture Altero Matteoli e degli Esteri Franco Frattini.

Tanto per far capire il contesto generale: Napoli, ha impiegato 5 anni (2003-2008) per approvare il piano di dragaggi propedeutico alla realizzazione della Darsena Levante. Più tempo ancora è servito alla Spezia – martoriata dai ricorsi degli ambientalisti – per l’adeguamento dei fondali: Contship ha infine deciso di portare le sue nuove gru altrove, dove le grandi navi potevano attraccare. Genova partirà a luglio con gli escavi a Ponte dei Mille per le crociere. Ma sinora Msc si è dovuta accontentare di soluzioni di fortuna.

A Livorno, l’armatore Zim ha più volte minacciato la fuga dallo scalo. Nel frattempo, altri porti europei correvano.

A Barcellona, per costruire il terminal Molo Prat hanno deviato il corso di un fiume con un grande piano di investimento che metteva insieme rispetto dell’ambiente ed esigenze economiche. Gli armatori, ovviamente, vanno dove le navi possono essere accolte senza troppi problemi.

ilsecoloxix

Livorno: Porti insabbiati, problema tutto italiano?ultima modifica: 2009-05-18T17:00:00+02:00da minobezzi1
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