Pisa: Università sotto la cura dimagrante della Gelmini

   
La cura dimagrante voluta dal ministro Gelmini fa calare di peso del 15 per cento i corsi di laurea dell’u niversità di Pisa.  A cominciare dal prossimo anno accademico (2009-10) i corsi di studio da 177 diventeranno 153.
Ben 24 in meno di cui quattro spariranno, mentre gli altri venti saranno in gran parte accorpati con altri corsi.  I quattro corsi disattivati a causa del numero insufficiente di immatricolati sono Scienze del governo e dell’amministrazione, Scienza dei materiali, Geografia e Lingue e culture del Vicino e Medio Oriente.
Gli altri venti sono sparsi nelle altre facoltà e gli studenti iscritti termineranno regolarmente il loro percorso formativo.  «La riduzione – sottolinea Nicoletta De Francesco, prorettore alla didattica – è stata ottenuta cercando di unificare il più possibile i percorsi didattici mediante il potenziamento delle sinergie fra competenze disciplinari diverse, con un’opera di razionalizzazione dell’offerta e di distribuzione oculata dei carichi didattici dei docenti, che al contempo preserva l’ampia varietà di percorsi di studio offerti dal nostro ateneo».  Si è arrivati a questa scelta dopo che il decreto ministeriale 270 dell’allora ministro Letizia Moratti chiedeva una razionalizzazione dei corsi di laurea.
Una proliferazione dovuta alla normativa 509 del 1999 dei ministri di allora Zecchino e Berlinguer. La riforma del 3+2 aveva portato alla duplicazione dei vecchi corsi di laurea in corsi di primo e secondo livello.  Di fatto, con la riduzione del 15% dei corsi si ritorna ai santi vecchi tanto è vero che «confrontando il numero di corsi del vecchio ordinamento con il numero di lauree triennali e a ciclo unico del nuovo – spiega ancora Nicoletta De Francesco – vediamo che nel vecchio ordinamento l’università aveva 39 corsi di laurea e 38 diplomi universitari, quindi 77 corsi complessivi, mentre nel nuovo ordinamento l’ateneo aveva 89 fra corsi di laurea triennale e corsi a ciclo unico. Con la riduzione decisa per il 2009/2010, i corsi di laurea triennale e corsi a ciclo unico saranno 76: un numero equivalente a quello del vecchio ordinamento e che, in pratica, rappresenta quasi la metà dei 153 corsi di laurea complessivi».  
I requisiti secondo cui sono stati tagliati i corsi sono diversi: dal numero minimo di docenti ad un numero minimo di matricole che può variare da 10 a 50 oltre ad una chiarezza degli obbiettivi da raggiungere.  «Il processo di trasformazione dell’offerta didattica dell’ateneo pisano – ha detto De Francesco – già iniziato in parte nell’anno accademico attuale, avrà una seconda e più ampia fase di attuazione nell’anno accademico 2009/2010, mentre l’offerta riformata sarà completata per l’anno accademico 2010/2011, soprattutto per quanto riguarda le lauree magistrali. Nel 2009/2010, comunque, la quasi totalità dell’offerta di lauree triennali dell’ateneo pisano sarà definita secondo il dm 270.  Il Senato accademico, in fase di approvazione dei nuovi corsi, ha valutato la loro sostenibilità in termini di requisiti necessari di docenza, anche alla luce della diminuzione del numero di docenti che si verificherà nei prossimi anni, come conseguenza dei recenti decreti ministeriali. 
A ogni facoltà, infatti, è stato chiesto di presentare il progetto complessivo dei corsi di studio che intende presentare a regime, insieme alla dimostrazione della loro sostenibilità nel tempo in termini di docenza».
050news
Pisa: Università sotto la cura dimagrante della Gelminiultima modifica: 2009-05-24T15:58:00+02:00da minobezzi1
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