Massa: Una cooperativa di detenuti alle prese con l’agricoltura sociale

“Il ruolo dell’agricoltura nell’inclusione sociale e lavorativa dei detenuti”: questo il tema del corso di formazione svoltosi a Grottaferrata il 18 e 19 maggio che ha registrato una partecipazione che ha superato ogni previsione. Più di 40 partecipanti provenienti dalle regioni del Centro-Sud, ben undici istituti penitenziari presenti con proprio personale (agronomi, educatori, assistenti sociali) e con operatori di cooperative che gestiscono tenimenti agricoli e laboratori di trasformazione nelle case circondariali di Civitavecchia, Viterbo, Laureana di Borrello, Massa, Perugia, Salerno, Velletri, Is Arenas, Rebibbia, Latina, Siracusa.

Numerosi anche gli operatori di cooperative sociali che operano con detenuti ed ex detenuti. Tutte persone – partecipanti e docenti- mosse da grande interesse e passione. Operatori con le mani in pasta, che nel carcere ci lavorano tutti i giorni e che tutti i giorni debbono fare i conti con i diritti e problemi dei detenuti e con le sempre più scarse risorse a disposizione anche per garantire loro il diritto al lavoro.  Tra i partecipanti  molti giovani e tantissime giovani donne, l’ 80%.? Il corso – cui hanno partecipato in qualità di docenti, esperti e funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia nonché il Garante dei Detenuti della Regione Lazio, l’avv. Angiolo Marroni, il primo Garante che è stato istituito in Italia – è stata un’occasione di studio e di confronto tra operatori agricoli e addetti ai lavori dell’amministrazione della giustizia. Finalità formative e di approfondimento unite ad obiettivi operativi: utilizzare a fini produttivi i terreni degli istituti penitenziari per offrire possibilità di buon lavoro  ai “ristretti”, accrescere le possibilità di occupazione per detenuti in regime di semilibertà ed ex detenuti nelle aziende agricole private e cooperative. Preceduti da un’escursione storica sul lavoro agricolo a partire dalle colonie penali, sono stati affrontati i temi del diritto al lavoro dei detenuti, delle opportunità e problemi del lavoro agricolo intra ed extra murario, della  formazione professionale agricola  negli istituti penitenziari e della commercializzazione dei prodotti.?

Particolarmente interessante l’approfondimento sui benefici dell’attività agricola per le persone detenute, cui hanno dato un interessantissimo contributo educatori penitenziari presenti ed operatori di cooperative come “La foglia del te” di Massa, “l’Arcolaio” di Siracusa, “la Zaffa”di Viterbo, “Agricoltura Capodarco di Grottaferrata, “Marcella Tassone” che opera nel carcere modello di Laureana di Borrello (Reggio Calabria), gli agronomi della colonia penale di Is Arenas e della casa circondariale di Perugia. Da tutti una risposta affermativa, testimoniata anche da due detenuti in regime di semilibertà presenti al corso. Il 18 e 19 giugno si replica a Modena dove si terrà, presso la Cooperativa Rigatura, il corso destinato alle regioni del Centro Nord.

Anna Ciaperoni – Vicepresidente di AIAB , ripresa da A.S.A.

Massa: Una cooperativa di detenuti alle prese con l’agricoltura socialeultima modifica: 2009-05-25T09:14:00+02:00da minobezzi1
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