Siena: Lotta al mesotelioma

Una nuova sperimentazione di livello mondiale è partita da ieri all’ospedale delle Scotte. Il male contro cui combatte l’equipe del dottor Michele Maio, direttore dell’Uoc di Immunoterapia oncologica del nosocomio senese, è il mesotelioma pleurico, vale a dire un cancro che colpisce individui che sono stati in stretto contatto con l’amianto.
“Basse speranze di salvarsi” “Oggi ci sono 6-7 mila casi in Italia di pazienti affetti da questo male, e basse sono le speranze di salvarsi quando si è colpiti. Dal momento della diagnosi un individuo riesce a vivere, in media, altre due o tre anni”, spiega Maio. Insomma, si tratta di un gravissimo tumore ma fino ad oggi poche sono state, nel mondo, le sperimentazioni per provare a bloccare o attenuare questo male. “Solitamente fino ad oggi si è curato con la chemioterapia o la radioterapia che tuttavia, essendo pratiche piuttosto aggressive, non possono essere utilizzate su tutti gli individui”, spiegano Maio e la dottoressa Luana Calabrò che fa parte del suo staff. Nuovo anticorpo L’innovazione che è alla base della sperimentazione è l’utilizzo di un nuovo anticorpo che può combattere contro il tumore. “Stiamo già sperimentando questo anticorpo contro altri tipi di cancro con risultati promettenti – prosegue Maio – e oggi, per la prima volta, viene utilizzato anche contro il mesotelioma pleurico”.
Questa molecola è in grado di rendere più aggressivo il sistema immunitario, in modo tale che l’organismo del malato possa reagire con più forza contro il tumore. Ieri, come scritto, è stato trattato il primo paziente. Sono 29, e provenienti da ogni parte d’Italia, gli individui che saranno trattati alle Scotte di Siena. Si parla, in gergo tecnico, di “fase due”, vale a dire di una sperimentazione su un gruppo ristretto di individui nella speranza di passare alla “fase tre”, cioè quella del lavoro su grandi numeri di pazienti una volta che il lavoro dello staff medico abbia dato risultati positivi. Lo studio terminerà nel 2011.
“Bisogno di nuove terapie” “La comunità scientifica mondiale – spiega Maio – ha un disperato bisogno di trovare nuove terapie per questo male. Noi ci poniamo tre grandi obiettivi per il nostro lavoro: valutare la sicurezza del procedimento, capire se questa può essere una modalità terapeutica promettente ed analizzare le risposte immunitarie dei pazienti”. Tantissimi individui affetti da questo male, per quanto abbiamo capito, hanno fatto richiesta di poter prendere parte a questa ambiziosa sperimentazione. Lo staff medico ringrazia anche la Fondazione Buzzi di Casale Monferrato (territorio molto “colpito” da questo male a causa di un grande utilizzo, nei decenni scorsi, di amianto) che ha donato la cifra di 150mila euro per progetti pluriennali sul mesotelioma. Studio avanzato “Se da questo studio emergeranno dati ed elementi positivi – afferma la dottoressa Calabrò – non solo in Italia ma in tutto il mondo potranno essere curate decine di migliaia di persone colpite da questo male”. “Con questo procedimento offriamo la forma più avanzata di terapia contro il mesotelioma pleurico – commenta il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria e del policlinico delle Scotte Paolo Morello -. Ovviamente non posso che manifestare grande gioia per il fatto che questa sperimentazione avvenga nel nostro ospedale”

Gennaro Groppa per corriereidsiena

Siena: Lotta al mesoteliomaultima modifica: 2009-05-29T11:48:08+02:00da minobezzi1
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2 pensieri su “Siena: Lotta al mesotelioma

  1. mio padre ha fatto il militare a Casale Monferrato é nato il 11/11/39 nel 2001 scopriamo il mesotelioma. Sono in sicilia, all’ospedale di ragusa vieni operato mio padre, esce il chirurgo dopo che gli è stato asportato una costola e mi dice che forse ha sei mesi di vita.Tramite un amico parto in Francia lo operano e tolgono il polmone ritorniamo a casa (Rosolini (SR)) inizia la radio e poi la chemio si ferma un pò la malattia questo ad Avola nel 2002-2004.Oggi novembre 2009 riprende la malattia, vado al centro oncologico catanese mi dicono che già è stato fatto più del dovuto è cioè che ad Avola hanno fatto “cinque linee” di medicinali chemioterapici e non due come dice il protocollo.VI chiedo aiuto si può fare (“deve”) ancora qualche altra cosa.GRAZIE.

  2. La mia prima moglie, una donna bella, buona ed innamorata, è morta quindici anni fa di mesotelioma pleurico, dopon che la cosiddetta scienza medica aveva sentenziato che detto cancro è inoperabile ed inguiaribile.

    Questo a Pisa, città più volte popolata da Nobel e con una classe medica che si autodfinisce all’avaanguardia.

    La stessa classe che, dopo quindici ani di sottoscrizioni per un’opinabile ricerca, non ha anora capito nulla su quella terribile malattia.

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