Maschere impiccate davanti al Teatro Petrarca a simboleggiare la morte dell’arte nella nostra città.
Questa notte Casapound Italia Arezzo ha voluto manifestare così la propria indignazione per la gestione dello storico teatro aretino.
“Ad Arezzo l’arte è morta, uccisa dall’interesse e dall’incapacità amministrativa – afferma Eugenio Palazzini, responsabile aretino di Casapound Italia – Il centro dell’espressione artistica della nostra città, celebre per le sue prestigiose stagioni teatrali e per aver ospitato grandi artisti, è chiuso oramai da quattro lunghi anni. Per tutto questo tempo coloro che avrebbero dovuto provvedere a riaprire il Petrarca hanno dato vita soltanto ad una pantomima tragicomica caratterizzata da promesse e inutili proclami”.
“Vorremmo per questo porre alcune domande al sindaco Fanfani – prosegue il responsabile di Casapound – auspicando di ottenere una gentile risposta.”
“Come mai durante il Play Art Festival dello scorso anno, in occasione dello spettacolo di Peter Brook, concesse una deroga permettendo così la riapertura del teatro?
Non avrebbe potuto concederla altre volte, magari per l’intera stagione invernale?»
« In altre città d’Italia e finanche della provincia di Arezzo, pur necessitando di ristrutturazioni, i teatri rimangono aperti proprio grazie al potere di firma del sindaco.
Perchè non è mai stata presa in considerazione questa opportunità nonostante il nostro primo cittadino abbia più volte minacciato un coraggioso e legittimo esproprio, poi di fatto mai avvenuto?
Forse perché è stato considerato indispensabile il coinvolgimento di Banca Etruria, ente privato evidentemente interessato all’intero immobile che ospita il Teatro?»
« E poi, è davvero pronto l’accordo per la riapertura con l’Accademia Petrarca, prevista a quanto sembra comunque non prima del 2011, anno delle elezioni comunali?
Ci permettiamo di dubitarne, visto che più volte i cittadini aretini hanno sentito parlare di accordi raggiunti, poi puntualmente saltati”.
“Il Teatro Petrarca -conclude Casapound Arezzo- può essere riaperto da subito, essendo sufficiente la volontà del nostro primo cittadino. Nel frattempo, considerando anche i tre cinema del centro storico definitivamente chiusi, siamo costretti a constatare che ad Arezzo: l’arte è morta”.
Casapound Italia Arezzo
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