Il 50° Festival dei Popoli partecipa alla manifestazione “Prima o poi tutti i muri cadono” dedicando una retrospettiva a Thomas Heise, il cineasta tedesco che con maggior cura e determinazione ha documentato il passaggio di consegne dalla Germania della RDT alla caduta del muro e alla successiva riunificazione.
La produzione documentaristica di Heise è pressoché sconosciuta al pubblico italiano, anche a causa della violenta censura subita dai suoi lavori, bloccati, distrutti o confiscati perché contenevano “significati operativi” non in linea con i principi del regime.
“Thomas Heise – materiali del tempo” è il titolo della retrospettiva organizzata in collaborazione con German Films e Goethe Institut. Sarà possibile approfondire i temi affrontati nelle opere presentate discutendone con alcuni esperti e con il regista stesso, ospite del Festival.
I documentari di Heise sono caratterizzati dal preciso ed insistente tentativo di guardare alle cose, piuttosto che alle idee o ai principi. Per questa ragione, Heise stabilisce una modalità di lavoro basata sulla relazione con l’oggetto-soggetto dei suoi film, cercando di evitare da una parte le forme introspettive, dall’altra i rischi di sovrainterpretazione. Nei suoi film Heise si pone al centro del punto di convergenza dei fenomeni storici ma ai margini della società: ovvero nei luoghi in cui gravitano delle esistenze mai rappresentative ma sempre significative. Soggetti, luoghi e oggetti che portano in luce quella moltitudine sociale, politica e storica nascosta ancora oggi negli interstizi della Germania contemporanea.