Pietrasanta (LU): Leone Tommasi

Federica Calvia per loscermo

Un nuovo importante riconoscimento a livello artistico per Pietrasanta e la sua comunità: il laboratorio dello scultore Leone Tommasi in via Marconi è stato ufficialmente riconosciuto dalla Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoatropologici tra i “beni di interesse storico, artistico e culturale”. In sostanza il Ministero per i beni e le attività culturali ha ufficialmente notificato il vincolo storico artistico dell’immobile che conserva opere e documenti di eccezionale prestigio.

Il laboratorio di scultura di Leone Tommasi, passato poi nella mani di Marcello Tommasi, figlio di Leone, occupa un vasto ambiente al piano terra della grande casa progettata e costruita dal capositipite della famiglia Luigi Tommasi. L’ambiente conserva alcuni arredi che ancora oggi caratterizzano ulteriormente l’immobile offrendo un’ulteriore testimonianza delle attività che in esso si sono svolte ininterrottamente per circa ottant’anni.

Delle 412 sculture la Soprintendenza ha ritenuto di selezionarne 184 sia di mano di Leone che di Marcello che sono da ritenersi oggetti di studio e di esercitazione; vi sono poi bozzetti e studi che attestano la genesi di alcune opere eseguite poi in marmo o bronzo dagli scultori, con particolare attenzione per le opere  realizzate per committenti locali sia ecclesiastici (le sculture per la facciata di San Paolino a Viareggio di Leone o la pala per la Madonna del Sole di Pietrasanta progettata da Leone e realizzata in bronzo da Marcello), che per enti (l’Alcyone per la nuova sede della Cassa di Risparmio di Prato di Marcello) o per la committenza straniera  come, ad esempio, il monumentale rilievo per la Fontana della Libertà in Place Léon Blum a Parigi commissionato a Marcello o l’insieme di figure per la complessa opera commissionata a Leone da Evita Peròn per celebrare il ‘descamicado’ simbolo del popolo. Sono stati infine selezionati dei ritratti eseguiti sia da Leone che da Marcello su commissione ed alcuni ritratti familiari.

Nel raggiungimento di questo importante traguardo un enorme contributo è stato dato dall’’amministrazione comunale, che al laboratorio ha sempre rivolto una particolare attenzione. Nel marzo 2009 infatti il sindaco formalizzò la richiesta di apposizione del vincolo alla Soprintendenza di Lucca e il dirigente ai Servizi del Territorio Dante Galli ha poi seguito tutta la necessaria procedura. Fino al parere definitivo del soprintendente architetto Guglielmo Malchiodi e dei funzionari Glauco Borella e Antonia D’Aniello che hanno ritenuto che “lo studio riveste sia come tipologia di studio/laboratorio caratteristico di un processo creativo ed operativo, sia per la rilevante presenza di opere e modelli nelle loro diverse fasi di elaborazione creativa, un eccezionale interesse storico e artistico nel panorama della vita artistica toscana, nazionale ed internazionale”.

“Si tratta di un risultato importante – commenta il sindaco Massimo Mallegni – dato che il laboratorio Tommasi è un simbolo della più nobile ed elevata arte italiana che il figlio Marcello ha cercato di mantenere e perpetuare fino alla sua morte avvenuta in tempi più recenti”.