Pisa: Fabio Bonelli

Certo la cucina rappresenta uno dei luoghi centrali della storia dell’umanità. E’ nella cucina che si consolidano i nuceli familiari, ed è la cucina (la fucina dove si prepara il cibo e dunque il desco dove lo si consuma) il simbolo eletto per rappresentare l’accoglienza della propria casa, del proprio tetto. Un sentimento della protezione che coincide con lo svolgimento della vita stessa.

E dentro la cucina Fabio Bonelli, inventore del progetto musicale “Musica da Cucina”, ha ri-scoperto gli strumenti che mancavano, e che pure nel suo immaginario di musicista trovano una collocazione quasi necessaria, ovvero gli utensili.

Pentole, cucchiai, coltelli, bicchieri che, sollecitati, emettono la loro voce. Un canto dispari carico di memoria, ricettacolo fedele dell’impronta di coloro che li hanno usati, vissuti.

Racconta Fabio Bonelli: “La prima volta che ho suonato musica da cucina è stato nel 2004, nell’appartamento in cui vivevo all’epoca: soffitti alti e un cucinino piccolo, in cui si erano alternate negli anni famiglie diverse, storie differenti tutte riunite per un attimo intorno al tavolo. Chitarre, una fisarmonica, posate, bicchieri, un bollitore sul fornello e il lavandino aperto, amplificato con un microfono da pochi euro. E’ stato quando, sullo sbuffare inquieto di una fisarmonica finalmente atona, il bollitore ha iniziato a fischiare, in modo dapprima flebile e poi via via sempre più intenso, come un grido dal passato, un suono intriso di ricordi e malinconie”.

Loop di cucina contrappuntano armonie sottili e morbide di clarinetto, fisarmonica e chitarra. Universo Indie attraversato da “impossibili” ramaioli suonati con l’archetto: non stranezze, ma necessità esistenziale di coinvolgere nel proprio bisogno di arte gli oggetti sui quali la memoria nostra e altrui materialmente transita ed è transitata.

E poi, ancora banjo, glockenspiel, basso, senza però la tentazione del “bizzarro”. Parenti strettissimi dei Tortoise, degli Sparklehorsee e dei Mogwai di “Rock Action”, nel loro album omonimo i “Musica da Cucina” mostrano di saper confondere insieme sperimentale e pop delicatissimo, loop rumorosi e partiture perfettamente confezionate.

Sul fondo di questa geniale “preparazione” musicale, il ricordo della cucina, l’eco fossile dell’acqua che bolle centinaia e centiania di volte.

Ma l’universo di “Musica da Cucina” non si esaurisce certo nella pur efficace rievocazione di un certo atato crepuscolare, sospeso tra memoria e presente.

Coinvolgere nel processo artistico ciò che è quotidiano è un desiderio che riguarda tutta la modernità. E nella dispersione del presente, le stoviglie di “Musica da Cucina” sono un’ancora di salvezza dall’oblio.

“Musica da Cucina” si esibirà sabato 19 dicembre al Cantiere San Bernardo. Un concerto gratuito per poter seguire da vicino le evoluzioni di un esperimento musicale ancora in progress, che promette di lambire la profondità racchiusa nel ricordo, bello o brutto che sia, del luogo dal quale ciascuno di noi si è originato: la cucina.

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Pisa: Fabio Bonelliultima modifica: 2009-12-19T11:49:02+01:00da minobezzi1
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