Prato: Giorgio Panariello

Igor Nadary per pratoblog

Tra i molti spot che hanno bombardato i telespettatori in questo Natale ce n’è uno che ha molto a che fare con Prato. Il protagonista è Giorgio Panariello, attore comico tra i migliori della sua generazione, pratese d’adozione nonché da alcuni mesi membro della consulta dei consiglieri del sindaco della città laniera.
 
Ma non è questo il punto. Panariello aveva già fatto approdare la toscanità – non a caso ha radici versiliesi – sugli schermi cinematografici e in prima serata, come nella storia recente avevano portato in alto il nome di Prato alcuni suoi colleghi illustri come Roberto Benigni e Francesco Nuti. Ma adesso Prato, o meglio il vernacolo pratese, appare in uno spot e non credo di sbagliare nel sostenere che si tratti della prima volta in assoluto nella storia della tv commerciale.
 
Naomo, il personaggio interpretato da Panariello, conclude infatti lo spot di una nota azienda di telefonia con la frase: «Ma che me lo buttae fori da i’ presepe questo pe’ piacere!». Si tratta di un omaggio al nostro vernacolo che probabilmente ha un valore culturale da non sottovalutare o quanto meno è degno di nota.
 
Se il servizio radiotelevisivo pubblico ha dato una spinta determinante all’appredimento dei fondamentali della lingua italiana a larghi strati di popolazione, la tv commerciale ha insegnato molto milanese (con “s” sonora, che somiglia ad una “z” e per la fonetica italiana è un errore) e altrettanto romanesco. A seguire sono stati diffusi, indistintamente da servizio pubblico e tv commerciali come era aveva fatto prima il cinema, i suoni degli altri dialetti meridionali e nordici.
 
Stavolta no. Stavolta è Prato, col suono puro del suo vernacolo, ad essere protagonista dello slogan finale di uno spot certamente molto seguito dagli italiani. Sia chiaro, non c’è da aspettarsi che i milanesi lo imparino a memoria, come noi di contro ci siamo sorbiti decenni di “guarda papà un pollo”, con i figli che in ogni spot parlavano in bergamasco stretto e genitori o adulti in genere si esprimevano col suono rotondo e perfetto della migliore dizione.
 
Ma Panariello sdogana il pratese in uno spot commerciale nazionale e i suoi concittadini dovrebbero andarne fieri. Più in Italia si parla di noi, possibilmente per evidenziare le nostre peculiarità culturali, più sarà facile solleticare la curiosità altrui anche per i nostri sapori; per i nostri saperi. E’ evidente che non sarà una frase pronunciata da Panariello in uno spot a rendere luce alla città di Prato, ma è un punto di vantaggio e forse è giusto sottolinerarlo.

 

 

Prato: Giorgio Panarielloultima modifica: 2009-12-29T10:23:35+01:00da minobezzi1
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