Maria Gliatta, presidente provinciale esercenti moda-Confesercenti di Siena avanza alcune perplessità: “Saldi prima di Natale? In linea di principio potremmo essere anche favorevoli, sarebbe una innovazione che potrebbe accorciare la distanza tra la teoria (ovvero la normativa attuale) e la pratica, intendendo quello che avviene negli outlet nel resto dell’anno, o con lo sconto alla cassa anche in altri negozi. Ho la sensazione però che questa novità finirebbe per disorientare ulteriormente il consumatore, che spesso appare già in balìa del caos attuale: sono convinta che a gennaio, dopo le festività, i clienti tornerebbero a chiederci altri sconti, anche se già li avessimo praticati a dicembre. La normativa sui saldi merita sicuramente un adeguamento, ed in questo senso il nostro presidente regionale ha inviato proprio oggi una lettera aperta all’Assessore regionale competente: credo però che sarebbe più utile andare in direzione opposta, ovvero regole certe, valide su tutto il territorio italiano a partire dalla stessa data, eventualmente più avanti nel calendario, e non prima”.
Riccardo Ghini componente della giunta di Confcommercio è nettamente contrario ai saldi all’americana: “Intanto va subito detto che i saldi dovrebbero essere effettivamente “di fine stagione“. Oggi invece c’è molta confusione, c’è chi, con formule varie, inizia prima e vanifica il buono e il bello che i saldi reali possono produrre, per i commercianti e per i consumatori. Non posso pertanto essere d’accordo con i saldi all’americana che sono caldeggiati soprattutto dall’industria che ha interesse ad anticipare i tempi, mentre i commercianti indipendenti hanno tutto da perdere. Ma oggi l’70 per cento del settore è stato fagocitato dalle aziende che hanno gli strumenti per anticipare le svendite e per portarle alle stelle, toccando il 50 per cento e anche più di ribasso. Per il commerciante tradizionale tutto questo significa vendere sotto sottocosto, rimettendoci. Il momento non è favorevole per nessuno di noi, qui a Siena: dobbiamo fare i conti con la crisi e con gli affitti che non accennano ad una flessione consistente”
Gaia Tancredi per corrieredisiena