Figline Valdarno (FI): Marcello Guasti


E’ stato presentato il progetto della statua “Albero dell’Universo”, un monumento dedicato ai caduti della guerra del 1915-18 che sarà collocato in via Sarri, e che è stato realizzato dallo scultore fiorentino Marcello Guasti.

Nel progetto l’albero è rappresentato da 23 elementi in bronzo patinato che rappresentano le fronde e il tronco, con i nomi dei 206 caduti figlinesi che vanno a costituire una fascia a spirale che si svolge secondo l’immagine di una galassia. Per la realizzazione della scritta sarà necessario incidere i nomi sulla cera e, a fusione avvenuta, riempirli con una resina bianca, mentre la struttura portante sarà realizzata in acciaio; la dimensione della scultura sarà di 5 metri di altezza e 6 metri di larghezza.

“In questo progetto ho voluto rappresentare la scultura nello spazio in cui dovrà essere collocata – ha spiegato lo scultore Marcello Guasti -, con queste splendide mura medievali che mi hanno affascinato per i tanti toni di colori. Proporre oggi un monumento alla memoria dei caduti senza cadere nella retorica mi ha impegnato molto profondamente: mi è venuta l’immagine di un grande albero, che ho chiamato l’ ‘Albero dell’Universo’, fra le cui fronde appaiono i nomi dei caduti come partecipi delle costellazioni di una grande galassia. Fra i tanti monumenti realizzati alla memoria, questo mi sembra il più carico di valori universali”.

“Questa opera, realizzata da uno scultore di alto livello, sarà collocata nel centro della nostra città, arricchendola sia di un valore architettonico che di un valore simbolico – ha commentato il sindaco Riccardo Nocentini -. Sull’Albero dell’Universo saranno infatti incisi i nomi dei 206 figlinesi caduti nella Prima guerra mondiale, tra cui anche Vittorio Locchi, ma in senso universale la statua ricorderà i caduti di tutte le guerre”.

Marcello Guasti è nato a Firenze il 17 novembre 1924. Allievo di Pietro Parigi, uno dei maggiori incisori del Novecento, dopo un esordio da xilografo, è pittore durante gli anni Cinquanta; passa alla scultura nel 1956 con le prime versioni dei Gatti in bronzo, e con un gruppo di statue in legno e bronzo sul tema del lavoro dei Renaioli (1957-59), che sono riconosciuti come un evento importante nella scultura di quegli anni (Carlo Ludovico Ragghianti in “Selearte”). Durante gli anni Sessanta, vive una fase di abbandono completo della figura per aderire alla cosiddetta tendenza dell’Espressionismo informale, con opere dalla plasticità mossa e magmatica. Alla fine del decennio lo scultore si volge infine ad un linguaggio di forme geometriche: tipici i vari interventi di una sfera, grazie all’impiego di materiali tecnologici come il cromo, l’acciaio inox e le vernici a fuoco su metalli, una fase di sculture quali ‘Concavo’ e ‘Segnali’, concepite secondo una sequenza seriale, segnalate da Enrico Crispolti (1979) per il rigore formale e strutturale. Marcello Guasti ha realizzato diverse opere di impegno civile, come il monumento ai tre carabinieri medaglia d’oro sul colle di San Francesco a Fiesole (1964), quello in pietra boema a Horice (Praga) del 1967, il monumento ai partigiani caduti nella battaglia di Pian d’Albero in Piazza Elia della Costa a Firenze (1970), i monumenti in pietra di Soest Westfalia, in Germania, e di Pesaro.

Figline Valdarno (FI): Marcello Guastiultima modifica: 2010-01-21T15:26:47+01:00da minobezzi1
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