Empoli (FI): Riciclaggigo e riuso della plastica

Bramerini Anna Maria

 

La Regione Toscana in chiusura di legislatura ha siglato oggi tre accordi riguardanti la filiera dei rifiuti,  in particolare per ridurre la loro produzione e promuovere l’utilizzo delle materie prime seconde derivate dalle raccolte differenziata.  La produzione di rifiuto ha visto rallentare la sua crescita (a parte gli imballaggi) non per particolari comportamenti virtuosi di aziende e cittadini ma in seguito alla crisi economica che contemporaneamente ha portato invece alla crescita dei prezzi delle materie prime con difficoltà per l’acquisto da parte delle aziende.

La raccolta differenziata ha continuato a fornire materiali da avviare alle lavorazioni per il riciclo per un mercato delle materie prime seconde mai decollato veramente (e sostenuto adeguatamente) nemmeno in congiunture più virtuose. Figuriamoci oggi. In questo quadro, che ha messo in difficoltà anche aziende toscane del settore, la Regione prova a fare la sua parte.

«Si tratta –  ha dichiarato  l’assessore Anna Rita Bramerini (Nella foto)– di tre accordi ugualmente importanti, che mirano a ottimizzare il ciclo dei rifiuti, chiudendo il cerchio e puntando decisamente sul riciclo, un aspetto che è fondamentale considerare strategico. Per governare il sistema serve passare dalla raccolta differenziata al riciclo: di qui la necessità di coinvolgere ciascuno dei numerosi attori che oggi hanno sottoscritto intese con noi. Per la plastica e per il compost (il concime che si ricava dalla frazione organica dei rifiuti) è possibile programmare il loro riutilizzo che ci farà pagare minori costi economici e ambientali, mentre dai supermercati può venire un aiuto vero all’incremento della raccolta differenziata e alla riduzione dello smaltimento dei rifiuti».

Il primo protocollo siglato, che riguarda  lo sviluppo dell’impiego del compost di qualità è stato stipulato dal presidente di Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo, da quello dell’Arsia, Maria Grazia Mammuccini e dal vicepresidente del Consorzio italiano compostatori Alessandro Canovai. La produzione regionale di compost di qualità in Toscana si attesta  sulle 60.000 tonnellate l’anno su circa 270.000 di rifiuti organici trattati. Sono in sostanza gli scarti verdi e biologici che rappresentano un terzo di tutti i rifiuti urbani. Secondo l’accordo biennale sottoscritto oggi, tutti gli enti pubblici dovranno utilizzare il compost per concimare parchi e spazi verdi. In questo modo non soltanto si ridurrà la quantità di rifiuti da smaltire, ma anche l’uso dei fertilizzanti chimici.

Il secondo accordo siglato riguarda la riduzione dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata nella grande distribuzione organizzata, ed è stato sottoscritto con Stefano Bassi, responsabile dell’Associazione cooperative consumatori distretto tirrenico (Unicoop). L’intesa triennale con la grande distribuzione prevede una serie di impegni per i negozi di Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop centro Italia: promozione dell’utilizzo di imballaggi pluriuso, il recupero delle merci invendute con distribuzione gratuita alle mense per indigenti e alle associazioni del volontariato, la limitazione dei prodotti monouso, il ritiro delle apparecchiature elettroniche con la donazione dei vecchi computer, ed una maggiore attenzione all’impiego di materiali più facilmente riciclabili. Secondo una stima il solo utilizzo di cassette di plastica a sponde abbattibili al posto di quelle di legno, consentirebbe una riduzione del 50% dei rifiuti da imballaggi.

Il terzo protocollo d’intesa per il miglioramento e l’incremento del riciclaggio di materie plastiche è stato firmato con Valerio Caramassi, presidente di Revet di Empoli  e nei prossimi giorni verrà siglato anche dal Corepla, il consorzio nazionale per il riciclaggio della plastica.  In Toscana ogni anno vengono raccolte, selezionandole, oltre 30.000 tonnellate di plastica, per le quali i comuni ricevono dal Corepla circa 250 euro a tonnellata. L’accordo sottoscritto oggi, valido per due anni, prevede il riuso del plasmix, cioè della miscela composta dalle plastiche meno pregiate, dalle quali Revet ricaverà, a partire da fine anno, panchine e tavoli per i parchi, pannelli fonoassorbenti, profilati per prefabbricati, pallets, ma anche parafanghi e altre componenti in plastica di ciclomotori.E proprio davanti ad alcuni di questi materiali finiti che derivano da materie prime seconde il presidente di Revet Caramassi ha puntualizzato: «è necessario aggiornare ed articolare l’analisi che è ferma a due anni fa. La crisi economica ha influenzato il mercato tutto ed il  settore ma i flussi dei rifiuti non sono tutti uguali: quelli di processo sono diversi da quelli di prodotto e ad esempio gli imballaggi non diminuiscono. E necessario poi  “disinquinare”  il lessico, perché non è più possibile scambiare la raccolta differenziata con il riciclo, altrimenti aziende come quella che presiedo non servirebbero. E poi bisogna incrementare la ricerca nel settore per migliorare processi ed ottenere prodotti sempre più competitivi sul mercato».

I cittadini devono vedere qual è il frutto degli sforzi fatti con la raccolta differenziata e questi accordi «sono una sorta di tracciabilità di filiera- ha ripreso l’assessore. Ci auguriamo che questi protocolli i cui risultati saranno monitorati da un gruppo tecnico- siano da stimolo per altre aziende che abbiamo già sollecitato» ha concluso Bramerini. L’assessore ha toccato un punto a nostro avviso fondamentale: il monitoraggio qualitativo e quantitativo specifico per i singoli accordi è ineludibile altrimenti si rischia di aver avviato un percorso senza verifiche che non porta nessun valore aggiunto.

greenreport

Empoli (FI): Riciclaggigo e riuso della plasticaultima modifica: 2010-01-26T18:18:20+01:00da minobezzi1
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