Carrara: William Walton, un inglese a Carrara

Parte III
Gli anni del declino

La macchina messa a punto da Walton, gira ormai a pieno regime, le uniche cose che ancora si possono perfezionare sono nel settore commerciale. A questo scopo Walton affida la gestione delle attività al nipote Gooddy e parte per un viaggio di affari negli Stati Uniti. Sicuramente, nel momento in cui parte Walton non sa che non sarebbe mai più tornato a Carrara. Alla conclusione del faticoso viaggio americano Walton decide di passare un periodo di riposo nella natia Inghilterra. Questo soggiorno si protrae fino alla sua morte avvenuta nell’aprile del 1872.
Alla morte dello zio, Giovanni Gooddy è a capo di una delle più importanti aziende operanti nel settore del marmo, la cui attività continua per molti anni ancora. Nel 1897 sono acquistate le cave del monte Sagro e nel 1904 le cave alla base del Pizzo d’Uccello, sempre in quegli anni è ristrutturata la segheria di Groppoli. Alla metà degli anni Venti si concretizza l’ultima grande ed ardita opera messa in cantiere dalla società Walton e che ben rientra nello spirito imprenditoriale del suo fondatore. E’ la costruzione della teleferica tra il Sagro ed il Balzone, la quale con il suo sviluppo di 5 chilometri è in grado di trasportare blocchi di oltre 20 tonnellate di peso e superare lo strapiombo di 800 metri esistente tra il Sagro ed il Balzone.
Si arriva al 1927, anno nel quale inizia la gravissima crisi del commercio mondiale che provoca la chiusura di un numero impressionate di aziende che operano nel settore del marmo. E’ una catastrofe che non risparmia neppure le aziende più vecchie e più solide tra le quali la “Walton, Gooddy & Cripps Ltd” che cede tutte le sue attività nel comprensorio apuano per ritirarsi dal mercato italiano.
L’importanza dell’avventura italiano di Walton è tale che ancor oggi numerosi toponimi sparsi sul territorio carrarese lo ricordano.

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Carrara: William Walton, un inglese a Carraraultima modifica: 2010-01-28T12:32:20+01:00da minobezzi1
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