……..e ancora Firenze: Parigi capitale della fotografia 1920-40

Valentina Redditi, per artelabonline

Curata da Marta Ponsa e Michael Roulette, è approdata a Firenze la mostra “Parigi Capitale della Fotografia 1920-1940”, precedentemente ospitata nella capitale francese e oggi visitabile (fino all’11 aprile) presso la sede del MNAF in piazza Santa Maria Novella. L’evento nasce dalla collaborazione fra Jeu de Paume e Fondazione per la Storia della Fotografia Fratelli Alinari.

Esposte opere di oltre quaranta fotografi

Si tratta della prima grande mostra dedicata alla produzione fotografica di questo importante periodo storico. Sono esposte più di 100 opere “vintage prints” di oltre quaranta fotografi che hanno operato a Parigi tra il 1920 ed il 1940, accanto a documenti originali dell’epoca (riviste, libri etc). Curata da Marta Ponsa e Michael Roulette, l’esposizione arriva subito dopo la sede parigina ed offre un’occasione per un appassionante itinerario alla scoperta della ricchezza formale di questa “Nuova Visione Fotografica in Francia”.

Albin Guillot Laure, “La Cantate du Narcisse”,1934, tirage Fresson (charbon) d’époque sur papier vergé 29,8 x 23,8 cm, droits réservés

La Parigi dell’epoca, fulcro della nuova fotografia in Europa

Nei primi anni Venti, Parigi si afferma come il centro dell’avanguardia artistica e, senza dubbio, come il fulcro della nuova fotografia in Europa. La capitale francese è scelta come sede di molti fotografi provenienti da nazionalità e culture diverse a causa della sua centralità come modello di “modernità” e per i suoi segnali di ripresa economica dopo la Prima Guerra mondiale, ma soprattutto per la libertà politica e religiosa garantita anche a coloro che erano stati costretti all’esilio dai loro Paesi.

Da Henri Cartier-Bresson a Man Ray: fotografi francesi accanto a parigini d’adozione

In Francia quello fu un periodo in cui molti artisti e movimenti culturali ebbero grande influenza: fotografi francesi come Florence Henri, Maurice Tabard, Roger Schall, Henri Cartier-Bresson. Emmanuel Sougez, Pierre Boucher, solo per citarne alcuni, vissero fianco a fianco con artisti stranieri che divennero Parigini adottivi per necessità e affinità, come i tedeschi Erwin Blumenfeld, Marianne Breslauer e Ilse Bing, gli ungheresi Andrè Kertész, Rogi André, Frnçois Kollar, Gisèle Freund e Brassa , i russi Hoyningen-Huene e Rudomine, gli americani Man Ray e Berenice Abbott.
È forse improprio utilizzare l’espressione “Scuola parigina di fotografia” per indicare complessivamente un insieme di fotografi con caratteristiche marcatamente eterogenee?

……..e ancora Firenze: Parigi capitale della fotografia 1920-40ultima modifica: 2010-02-26T12:50:00+01:00da minobezzi1
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