………e ri-Firenze: Gerhard Richter

fino al 25.IV.2010
Gerhard Richter
Firenze, Cccs

Una decina di opere del grande pittore tedesco, a suggellare una Firenze sempre più contemporanea. Mentre Richter si confronta con una possibile progenie. Che parla pure italiano…


 

Alla Strozzina la mostra Gerhard Richter e la dissolvenza dell’immagine nell’arte contemporanea finalmente fa intravedere l’idea e la nascita di un ecosistema d’arte contemporanea a Firenze.
Gerhard Richter (Dresda, 1932; vive a Colonia), gigante solitario e schivo, sempre fuori dagli schemi, ha dato una lezione pittorica e filosofica sulla fragilità della descrizione oggettiva del reale.
Il salone principale mostra alcuni capolavori degli anni ‘60, Porträt Liz Kertelge, Familie Schmidt e il film Volker Bradke (1966), unico video dell’artista, presentato per la prima volta in Italia. In quest’ultimo, la sfocatura dell’immagine è graduale e dispiegata, in modo che “tutto diventi ugualmente importante e ugualmente trascurabile”.
Emoziona il ritratto di Liz Kertelge, solitario sulla colonna d’entrata, è un olio su tela; ma va guardato con attenzione, perché a un primo impatto sembra un’immagine fotografica. Altrettanto spiazzante è la tela della famiglia Schmid, dove la sfocatura dà una sensazione di lieve sdoppiamento dell’immagine e ne aumenta il fascino. Sono le caratteristiche del tratto richteriano.
Il percorso espositivo è strutturato in modo che le opere di Richter racchiudano in una sorta d’immaginario circuito quelle di altri giovani artisti e le tutelino come un capostipite tutela la discendenza familiare.

Agli estremi del percorso, le grandi tele Eule (1982) e Canaletto (1990). In esse la matericità della pennellata e la libertà del colore sottraggono ogni riferimento all’iniziale immagine fotografica. Restano solo squarci di luce e fendenti di tinte spatolate con pennelli che a tratti unificano e a tratti incidono la pittura come grandi ferite.
La rete di sale-corridoio che si dipanano dal salone principale intesse le opere di Lorenzo Banci, che nelle sue ultime produzioni torna in interni dando alla luce, che filtra da tende e finestre, il compito di tracciante di forme. Spesso particolari difficili da identificare, ma proprio sul confine della rappresentazione-astrazione la luce diviene essenza e unico strumento di scena e memoria. Sulla stratificazione del ricordo lavora anche Scott Short, il quale traduce la memoria attraverso molti passaggi mediatici e usa la dissolvenza del reale come ricerca di flashback rievocativi.

La suggestione continua nella sala dedicata alle opere di Xie Nanxing: le sue tele di grandi dimensioni riecheggiano la natura; si intravedono erba, alberi… Ma il tutto diventa altro. Con un lungo procedimento che parte dalla fotografia e attraversa il video e la pittura, l’artista cinese imprime sulla tela uno sguardo nostalgico di qualcosa che è sogno e immaginazione, in cui ognuno trova spazi di proprie memorie.

daniela cresti per exibart


dal 19 febbraio al 25 aprile 2010
Gerhard Richter e la dissolvenza dell’immagine nell’arte contemporanea
a cura di Hubertus Gassner e Franziska Nori
CCCS – Centro di Cultura Contemporanea Strozzina – Palazzo Strozzi
Piazza degli Strozzi, 1 (zona Palazzo Strozzi) – 50123 Firenze
Orario: da martedì a domenica ore 10-20; giovedì ore 10-23
Ingresso: intero € 5; ridotto € 4; libero il giovedì ore 18-23
Catalogo Mandragora
Info: tel. +39 0552776461; fax +39 0552646560; info@strozzina.it; www.strozzina.it

 

 

 

………e ri-Firenze: Gerhard Richterultima modifica: 2010-03-13T09:44:00+01:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo