Pisa: Matteo Levaggi

 

L’amore narrato magistralmente da Virgilio, nel quarto capitolo dell’Eneide, fra la regina di Cartagine ed Enea si riattualizza nello spettacolo DIDONE E ENEA, creazione del talentuoso coreografo Matteo Levaggi per il Balletto Teatro di Torino. L’appuntamento con la bellissima storia d’amore è sabato 10 aprile ore 21 al Teatro Verdi dove la stringente drammaturgia musicale firmata da Henry Purcell nel 1689, capolavoro dell’arte musicale barocca, rievocherà al pubblico il caloroso successo riscosso dal Dido and Aeneas Progetto CLOS OperaStudio nell’ambito della Stagione d’Opera 2006/2007.

La triste vicenda di Didone, un soggetto coinvolgente che il compositore inglese sviluppò nello schema operistico seicentesco arricchendolo di elementi surreali e magici, ha trovato spesso la via della coreografia, fra le più celebri e recenti, quella di Mark Morris, peraltro nel ruolo stesso della regina, e quella di Sasha Waltz, emozionanti momenti di danza a cui si aggiunge, adesso, questa ideazione di Levaggi, che rifugge il minimalismo tipico invece di una certa danza contemporanea negli anni Settanta. Si danza, dunque, lasciandosi andare alla sontuosa musica scritta da Purcell per quest’opera, integrata con altri suoi brani strumentali, affidando l’interpretazione, emotivamente coinvolgente, al Balletto Teatro di Torino diretto da Loredana Furno, formazione che s’impone come una delle più mature del panorama italiano contemporaneo, in scena Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Valeria Vellei, Giuseppe Cannizzo, Gert Gijbels, Rosario Guerra, Vito Pansini.

In questa versione di Didone e Enea molto rinnovata, è presente soltanto la splendida musica barocca e la danza, senza cantanti e orchestra, in un dialogo continuo tra corpo e musica. Non si racconta la storia, come spiega lo stesso coreografo, quindi il pubblico non vedrà il suicidio di Didone, e la sventura non è attribuita agli dei come nell’Eneide, ma al sortilegio, personificato della magia e dalle streghe, creando così nuove e affascinanti dinamiche teatrali.

“Il linguaggio artistico del coreografo e quindi della compagnia è poi carico di un’eleganza e di una sensualità tali da rendere superfluo qualsiasi escamotage drammaturgico, lasciando ‘semplicemente’ che i suoni barocchi riempiano i movimenti dei suoi danzatori- sottolinea la critica- Le schiene, i movimenti delle teste, i port de bras sono morbidi e pieni del suono fin nelle dita delle mani. Gli intrecci sono così raffinati da riuscire nel compito di appagare gli occhi e la mente di chi guarda, completamente. Sette danzatori con una tecnica classico contemporanea pienamente padroneggiata, l’idea della corte di Cartagine nei molti momenti coreografici di gruppo, il richiamo alla bellezza delle statue greche nella voluttà delle posizioni mantenute sul palco e l’uso della scenografia, un fregio classico bianco che cambia continuamente inclinazione e forma, il disegno luci firmato da Marco Policastro, ogni elemento pensato e legato saldamente alla partitura per concentrarsi sulla figura di Didone e sui suoi presagi… Il pubblico applaude a lungo e meritatamente gli interpreti.”

I costumi per questo spettacolo, la cui prima esecuzione si è svolta al Teatro Cilea di Reggio Calabria il 18 gennaio 2008, sono firmati da Manuela Dello Preite e Atelier Walter Dang.

Biglietti da un massimo di 23,00 Euro a un minimo di 7,00 Euro, con le consuete e varie riduzioni ed agevolazioni.

Per informazioni Teatro di Pisa tel 050-941111, www.teatrodipisa.pi.it

 

Pisa: Matteo Levaggiultima modifica: 2010-04-01T12:20:35+02:00da minobezzi1
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