Prato: Dacia Manto

fino al 20.V.2010
Dacia Manto
Prato, Magazzino 1B

Un’indagine meticolosa, analitica ma al tempo stesso emotiva. Obiettivo? Evocare microcosmi familiari attraverso una creativa ricostruzione di spazi totalmente immaginati. Accade in un magazzino pratese…


La mostra Bower di Dacia Manto (Milano, 1973) inaugura l’attività del nuovo spazio espositivo Magazzino 1B, un grande open space ricavato da un’ex laboratorio tessile.
Questo contenitore, allegorico monumento al lavoro dell’uomo, accoglie in quest’occasione una serie di “naturalia” che, di contrappunto, vanno a mimare quello che invece è il faticoso lavoro del mondo animale. Nello specifico, quello della specie dei Bower Birds, uccelli giardinieri che vivono in Oceania e che dedicano gran parte del loro tempo a raccogliere svariati tipi di oggetti e materiali utili al corteggiamento delle femmine della specie.
L’ambiente ben si presta a creare una dispersione delle opere funzionale allo spettatore; questi così potrà per pochi attimi divenire esploratore alla ricerca delle immagini che scorrono sui monitor dei due video realizzati dall’artista, dei disegni che dalle pareti tentano di emergere attraverso quella grafite insistente che riesce a renderli impercettibilmente tridimensionali e in cerca di un loro spazio, dei cumuli di oggetti raccolti apparentemente secondo alcun criterio che si trovano sparpagliati per terra.

Vi sono i tratti propri della scoperta nella visita di questa mostra, un’immersione in un mondo naturale che prevede un’osservazione attenta dei particolari. Anche perché l’artista sembra procedere in modo sistematico ma scisso da logiche funzionali predeterminate; un istinto classificatorio teso alla ricostruzione di piccoli angoli che sintetizzano lo scibile, quasi una sorta di Wunderkammern tipica degli studioli rinascimentali.
Come l’alchimista era pronto a raccogliere il naturale e l’artificiale, anche l’artista segue questo percorso fino alla ricerca di una mimesi tra i due mondi che raggiunga l’omogeneizzazione; e uno scovolino sintetico può diventare un elemento che si accorda perfettamente con la natura circostante, tanto che a un primo sguardo potrebbe sembrare persino un fungo.
Non c’è un fine didascalico a condurre un tal modo di operare. Il fine diviene il senso più profondo di una poetica che rappresenta perfettamente il senso della genesi di queste opere d’arte e, più in generale, del processo creativo di ogni realizzazione artistica. Per Dacia Manto questi lavori non sono altro che il frutto di un lungo processo rituale in continuo divenire, assemblate seguendo un criterio che non adotta una precisa scala di priorità.

Quando nei due video l’elemento naturale sembra prevalere, ecco che poi tutto viene equilibrato con l’artificiale fino a raggiungere un’involontaria contaminazione e a produrre dei luoghi realistici ma potenzialmente capaci di rappresentarne una quantità illimitata.
Ciascuno può riconoscere in esso qualcosa di familiare e perciò appagante, anche se la certezza del riconoscimento viene ben presto incrinata dalla possibilità evidente che il tutto possa essere una ricostruzione artificiale, utile semplicemente all’evocazione sì di cose concrete, ma forse soprattutto di sensazioni o semplici ricordi.

sara vannacci

dal 20 marzo al 20 maggio 2010
Dacia Manto – Bower
Magazzino 1B
Via Genova, 1b – 59100 Prato
Orario: da martedì a venerdì ore 16-19; sabato su appuntamento
Ingresso libero
Testo critico di Davide Ferri
Info: mob. +39 3483858821; info@magazzino1b.it; www.magazzino1b.it

[exibart]

Prato: Dacia Mantoultima modifica: 2010-04-16T09:49:59+02:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo