Pisa: Guardare all’Europa

Pisa, una provincia d’Europa e del mondo. E’ così che pensiamo il futuro, anche prossimo, del nostro territorio. Un ‘distretto’ che sia sempre più crocevia di movimenti di persone, ma anche di capitali e di investimenti. E gli ingredienti per l’internazionalizzazione della realtà locale – per la sua stabile consacrazione tra gli scenari che, da parte degli stranieri, vengono scelti come ‘location’ dei propri progetti, di vita o d’impresa economica – ci sono tutti. A dimostrarlo sono i dati, recentemente pubblicati, del mercato immobiliare in Italia nel 2009.

Nel contesto nazionale, fra le destinazioni preferite dai compratori esteri per effettuare i propri acquisti, la Toscana, con il suo 19%, è seconda solo al Lazio (il cui 20% è peraltro sospinto dal traino di Roma, che incide per circa la metà del risultato complessivo). E tra le varie zone della nostra regione, mentre le tradizionali ‘potenze’ come Firenze e il Chianti perdono decisamente quota (attestandosi l’anno scorso rispettivamente al 10 e al 12%, rispetto al 30 e al 22 che avevano), ci sono per contro realtà emergenti come Livorno (13%) e soprattutto Pisa, leader con una quota del 15%. Insomma, i rapporti di forza stanno cambiando. E danno, a mio avviso, un’indicazione chiara: nella competizione globale dell’attrattività del territorio quello della ‘qualità della vita’ è un ingrediente che ormai pesa in misura sempre più decisiva.

Qualità della vita in senso complessivo, è chiaro: domandiamoci infatti cosa apprezzano gli stranieri del nostro way of life. Tra i punti di forza abbiamo un mix di infrastrutture robusto e articolato, senza che con ciò l’innervamento delle vie di comunicazione sia diventato soffocante. Una coesione sociale ancora viva e vitale, in compresenza di una storica vocazione all’accoglienza. Abbiamo città e territori sostanzialmente sicuri, senza indulgere a tentazioni di strette poliziesche. Abbiamo una sanità d’eccellenza, senza che ciò si realizzi a prezzo di una gestione elitaria o anche solo discriminante per le frange meno agiate della comunità. Abbiamo un sistema della cultura, del sapere e della ricerca che costituisce un vero e proprio distretto dell’innovazione, senza però perdere il valore del rapporto con la natura, anzi mettendo quella sperimentazione tecnologica al servizio di una sempre migliore osmosi con l’ambiente.

Ebbene, tutti questi elementi hanno un comune denominatore: sono frutto di scelte di governo locale lungimiranti ed equlibrate. Un equilibrio tra nuovo e tradizione, tra slow e fast, tra intervento umano e habitat paesaggistico. Lo apprezza chi, da oltre confine, sceglie la nostra realtà per venire a trascorrervi la propria vita; ma lo apprezza anche l’imprenditore che punta su di essa per sviluppare la propria iniziativa economica, come dimostrano l’iter in atto per l’Outlet di Crespina e l’interesse di Ikea per il sito di Vecchiano. Queste manifestazioni sono l’indice di un’attenzione chiara verso il nostro territorio. Un’attenzione che è anche frutto di un forte impegno della Provincia e degli enti locali: ad esempio per il potenziamento infrastruttrale (nuove viabilità, aeroporto, vie d’acqua come Scolmatore e canale dei Navicelli); per la realizzazione di opere difesa del suolo (litorale pisano, casse d’espensione lungo Arno ed Era); per la creazione di Poli di trasferimento tecnologico alle imprese.

Quindi il lavoro fatto finora è efficace; ma non si deve mollare la presa, al contrario occorre proseguire in modo deciso e mirato. Come? La Provincia ha in tal senso proposte ben definite, anzi già in opera. Tre ad esempio: un Piano di marketing territoriale che punta su settori strategici e ad alto contenuto d’esperienze e d’innovazione, come la nautica e il biomedicale; un Piano energetico che intende dare un colpo d’ala alle fonti rinnovabili: solare, eolico, idrogeno; un Piano di sviluppo rurale che scommette con forza su sostenibilità e qualità delle produziuoni, rilanciando il comparto agroalimentare. Su questi terreni, come su altri, pubblico e privato sono chiamati a uno sforzo progettuale sinergico, per fare di Pisa e della sua provincia un polo d’attrazione di capitali di qualità ancora più appetibile. L’amministrazione è pronta fin d’ora al confronto: senza preclusioni di alcun genere.

Andrea Pieroni presidente della Provincia di Pisa per lavocedelserchio

Pisa: Guardare all’Europaultima modifica: 2010-04-19T17:12:29+02:00da minobezzi1
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