Carrara: Mazzini o Craxi? Secondo Cattelan…

Per quella che Laquidara (un erudito locale, nrd) definisce la coalizione del “politicamente corretto” che governa a Carrara l’unica vera originalità percorribile è quella della provocazione costante. Se l’arte è provocazione ben vengano le idee di Cattelan che propone di sostituire provvisoriamente uno dei monumenti cittadini, possibilmente quello di un politico, con una statua di Bettino Craxi. Ancor prima di averlo fatto avrebbe suscitato reazioni importanti, tanto da far auspicare allo stesso assessore Bernardini un dibattito.

All’interno del divenire dell’arte esisterebbero due partiti: quello della tradizione intesa non come impedimento all’innovazione ma come necessità di rielaborare modelli culturali nel segno del presente e dell’attesa del futuro, e quello dell’innovazione a tutti i costi e fine a se stessa.  Quest’ultimo, che Laquidara definisce il partito del nulla, della distruzione del passato per far posto a provocazioni e slanci considerati positivi solo in quanto capaci di rompere con la tradizione, sarebbe minoritario tra i cittadini e la platea degli utenti dell’arte, ma saldamente al potere nel governo degli eventi artistici nazionali. A questo quindi si dovrebbe la scelta dell’Amministrazione per l’organizzazione della biennale.

 “Certo non si poteva pretendere”, sostiene Laquidara, “che forze conservatrici come quelle del centro-sinistra avessero il coraggio da fare scelte di rottura, come quella di affidare a Vittorio Sgarbi il ruolo di curatore”. L’unica possibilità allora sarebbe stata quella di seguire sentieri tracciati da quella  che Laquidara definisce casta autoreferenziale di sedicenti artisti e sedicenti critici e intenditori d’arte  che sputerebbe sentenze tacciando di ignoranza chi “non capisce l’arte contemporanea”. Per questo allora l’unica vera originalità percorribile sarebbe quella della provocazione costante. “Ben venga Bettino al posto di Mazzini”, conclude il consigliere, “anche se, provocazione per provocazione, forse sarebbe meglio realizzare una bella statua di Hitler e Stalin che banchettano e brindano insieme sulle bare della libertà e della democrazia. Una cosa è certa. Con una provocazione così spinta, ai limiti dell’oltraggio all’intelligenza, tutto il mondo parlerebbe della biennale di Carrara”.