Migliarino Pisano (PI): No all’Ikea

Dopo la presentazione dei due studi a cura dei professori Bertolini e D’Almerini per lo sviluppo dell’area di Migliarino, riguardanti l’aspetto economico il primo e la mobilità il secondo, si è nuovamente accesso e arricchito il dibattito sulla collocazione di un centro Ikea in quell’area.

A esprimere la propria contrarietà anche a partire da queste relazioni è il mondo ambientalista e dei comitati cittadini di quella zona.

“Gli studi del prof. Bertolini – afferma in una nota il Movimento per la Salute, l’Ambiente e il Territorio – hanno evidenziato diversi fattori di criticità. Intanto dobbiamo dire che se sono veri i 900 posti di lavoro paventati (dati Ikea), il 70% di essi sono part – time senza considerare quanti a tempo indeterminato, determinato e precari. Altro dato che riguarda il lavoro, così come sottolineato dallo studio, è che l’impatto del Parco Commerciale sul sistema produttivo è irrilevante ed esiste una reale e possibile espulsione di occupazione per la chiusura di esercizi di vicinato, ma non quantificabile. Ultimo dato sul lavoro, ma non meno importante: l’apertura di Ikea a Migliarino genera un “effetto cannibale” sul fatturato di Ikea a Sesto Fiorentino”.

“Per l’inquinamento atmosferico – proseguono dal Movisat – ci limitiamo semplicemente a riportare una frase significativa: la zona di Migliarino Pisano risulta la più soggetta all’inquinamento da polveri fini nell’area pisana. La cifra complessiva annua dei veicoli è pari a 2.044.000, pari a circa 7.861 veicoli/giorno in più rispetto ad oggi (ma anche questi sono dati Ikea). Dal rapporto idrogeologico di Ikea, la stessa afferma che l’insediamento del complesso commerciale risulta a modesta pericolosità di allagamento, mentre noi sappiamo che nella recente alluvione l’acqua, in quell’area, è stata presente per almeno tre giorni, salvaguardando la frazione di Migliarino”.

Da parte di questo coordinamento di cittadini arrivano dunque critiche sulla “superficialità” con la quale sono stati letti e analizzati questi documenti, in particolar modo per quanto riguarda le criticità sulla mobilità e le infrastrutture: “Altrettanto chiaramente è stato affermato che senza importanti interventi infrastrutturali, e non parliamo di uno svincolo o di una rotonda, l’impatto sul traffico e sulla mobilità sarebbero devastanti. Come possiamo notare esistono forti criticità e ci dispiace che la volpe, in questo caso Ikea, sia stata messa alla guardia del pollaio. E’ paradossale e inaccettabile il fatto che i cittadini del Comune di Vecchiano abbiano dovuto pagare degli studi in cui la maggior parte delle fonti dei dati sull’occupazione, sull’impatto idrogeologico e ambientale, provengano da analisi della stessa Ikea. Dove stanno la credibilità e l’imparzialità dei risultati?”

Una posizione analoga viene espressa anche dal circolo Legambiente di Pisa: “Se Ikea insiste con il suo progetto di centro commerciale a Migliarino: è comprensibile, essendo un’azienda il cui fine è l’attività commerciale e il relativo profitto. Stupisce invece che altri si lascino convincere da una prospettiva di benefici per territorio e popolazione, del tutto ingiustificata”.

“A Migliarino – proseguono dall’associazione ambientalista – la contrapposizione è tra la vocazione del territorio alla qualità ambientale, con il possibile sviluppo economico collegato al Parco adiacente, e una ulteriore avanzata del cemento e della impermeabilizzazione del suolo. Alcuni decenni fa i cittadini e la amministrazione di Vecchiano ebbero il coraggio e l’intelligenza di sostenere la nascita del Parco, ora qualcuno vuole seguire la direzione opposta”.

Da parte di Legambiente vengono così messe in evidenza le due maggiori criticità del progetto: l’impatto ambientale e “la questione lavoro”. Riguardo al primo punto, spiega il presidente Marco Ricci: “Un centro commerciale può attrarre anche decine di migliaia di auto al giorno, ed il fatto che questo flusso sia ipotizzato prevalentemente sull’autostrada, non ci tranquillizza: qui le auto ed i numerosi camion inquinano quanto, se non di più, che sull’Aurelia, per non parlare del cemento per i parcheggi. Inoltre, nei giorni estivi e festivi, anche un piccolo aumento di traffico ha pesanti effetti sulla circolazione lungo la via consolare”.

Ma è anche sulla questione occupazionale che da parte di Legambiente-Pisa avviene un’attenta riflessione: “Il lavoro è la grande promessa, ma la mela è avvelenata. Se, forse, nel settore dell’arredamento il saldo può essere positivo (qualche perdita comunque ci sarà), diverso sarà il risultato quando si tenga conto dell’effetto complessivo del centro commerciale, un modello di distribuzione che ha già saturato il territorio, riducendo sensibilmente la possibilità di lavoro di piccole imprese commerciali. Per di più i posti di lavoro promessi, seguiranno, come è prevedibile, la diffusa prassi delle offerte di impiego precario e poco garantito. Infine occorre salvaguardare il territorio e la dignità del lavoro non solo nel nostro ambiente, ma con un visione globale: non dimentichiamo che Ikea, come moltissimi altri, ci offre prezzi che ci appaiono “convenienti” perché decentra la produzione in paesi poveri dove può pagare cifre irrisorie ai lavoratori locali (con corrispondente disoccupazione a casa nostra)”.

Da qui la domanda che l’associazione ambientalista pone a cittadini e istituzioni: “Siamo disposti a sostituire campi coltivati con piazzali in cemento e capannoni, a consumare il nostro territorio, a sperare in un posto di lavoro in un sistema economico che produce disoccupazione e precarietà per un tavolo a poco prezzo?”

pisanotizie

Migliarino Pisano (PI): No all’Ikeaultima modifica: 2010-04-28T15:47:22+02:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo