Prato: Parco archeologico della Piana

Un protocollo che definisce indirizzi e linee di azione condivisi per la valorizzazione dell’area archeologica di Gonfienti e per la promozione e la gestione del parco archeologico che comprende la piana e il Comune di Carmignano. E’ quello che è stato firmato questa mattina a palazzo Buonamici dal presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, insieme al presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, all’assessore a Cultura e Turismo del Comune di Prato Anna Beltrame, e ai sindaci di Carmignano Doriano Cirri e Campi Bisenzio Adriano Chini con il presidente dell’Interporto della Toscana Centrale Angelo Pezzati.

“La firma di stamane rappresenta finalmente la possibilità concreta, e spero anche vicina, di riprendere gli scavi in un sito ormai conosciuto a livello nazionale come Gonfienti – ha detto il presidente Gestri – Si tratta di un tassello fondamentale per la costruzione del parco archeologico provinciale, da collegare al parco della piana in modo da creare sinergie pur con livelli e valori diversi e complementari”.

“Si tratta di un buon lavoro di collaborazione interistituzionale, certo non scontato – ha aggiunto il presidente di Firenze Barducci – E’ importante che si prosegua nella politica di scoperta, valorizzazione e messa a disposizione di beni così importanti, per tornare ad essere competitivi in modo intelligente”.

L’assessore Beltrame e i sindaci Chini e Cirri hanno sottolineato la necessità di fare squadra e lavorare insieme su un pezzo importante della storia del territorio, che richiede per essere valorizzato di energie e risorse che un singolo ente non è in grado di mettere in campo. Il presidente dell’Interporto Pezzati ha ricordato la centralità dell’interporto stesso, che deve vincere la scommessa della gestione del patrimonio archeologico e insieme della funzione economica, centrale per lo sviluppo di tutto il territorio metropolitano e regionale.

Con l’accordo si fa un ulteriore passo in avanti nella valorizzazione del ricco patrimonio etrusco presente sul territorio, un vero e proprio tesoro archeologico che ha tutte le potenzialità per diventare un grande polo di attrazione culturale e turistica, connettendo Gonfienti con l’area di Artimino e Comeana, la città ‘dei vivi’ e quelle ‘dei morti’. Il protocollo indica la Provincia di Prato come ente coordinatore del progetto e la impegna al reperimento delle necessarie risorse finanziarie, in particolare nei confronti della Regione Toscana, per il proseguimento dello scavo, il consolidamento delle strutture, l’individuazione delle vie d’accesso in vista dell’apertura al pubblico dell’area. Mentre l’Interporto è chiamato a consentire l’accesso all’area archeologica per le finalità di fruizione e valorizzazione del patrimonio archeologico, i Comuni sottoscrittori si impegnano, oltre che a coadiuvare la Provincia nella realizzazione degli indirizzi, alla ricerca di ulteriori finanziamenti. Una volta realizzato, il parco archeologico avrà un unico soggetto gestore, in modo da assicurare l’unitarietà della fruizione del patrimonio di Gonfienti e di Carmignano, strettamente interconnessi. Alla Provincia di Prato va anche il compito di assumere tutte le iniziative necessarie alla promozione del parco archeologico e di stipulare i necessari accordi con gli altri soggetti interessati. Mentre è di competenza della Soprintendenza Toscana qualunque tipo di intervento, che abbia come oggetto i beni archeologici.

L’AREA ARCHEOLOGICA DI GONFIENTI – Portata alla luce dai lavori per la realizzazione dell’Interporto, evidenzia un grande insediamento etrusco di età arcaica posto tra la fascia pedecollinare della Calvana ed il fiume Bisenzio (Comuni di Prato e di Campi Bisenzio), l’area è oggi dichiarata “di importante interesse archeologico” dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. L’eccezionalità dei rinvenimenti e il loro specifico legame con il territorio della piana pratese-fiorentina ne fanno un potenziale polo di forte attrazione per il turismo culturale, facilmente accessibile ai visitatori grazie alla  collocazione in un’area servita da una rete di comunicazione integrata (strade e autostrade, ferrovia, servizi pubblici, pista ciclabile, parcheggio dell’area espositiva del Mulino). Gonfienti ha finora restituito testimonianze della “città dei vivi”, rendendo possibile una efficace complementarietà di visita con le aree di Artimino e Comeana, località altrettanto importanti dal punto di vista archeologico, nelle quali sono venuti in luce soprattutto complessi monumentali funerari, riferibili alle “città dei morti”.

La Provincia, con la supervisione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, nel settembre 2009 ha presentato alla Regione Toscana, per l’inserimento nel PASL pratese, una prima tranche del progetto complessivo, consistente nella ripresa degli scavi, nella prosecuzione della ricerca e delle opere di consolidamento e restauro delle strutture antiche in corrispondenza delle aree dei principali nuclei abitativi identificati, e nello scavo della viabilità etrusca di raccordo. Gli interventi, finalizzati alla valorizzazione dell’area in vista dell’apertura al pubblico, serviranno a rendere meglio comprensibile l’organizzazione urbanistica della città.

Prato: Parco archeologico della Pianaultima modifica: 2010-04-28T19:09:11+02:00da minobezzi1
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