……..e ancora Pisa: Lungo il Nilo

a cura di Angelo Pinti

Per tre mesi il fascino dell’antico Egitto vivrà nelle sale di Palazzo Blu, sul lungarno Gambacorti di Pisa. Dal 28 aprile al 25 luglio 2010 si terrà infatti la mostra “Lungo il Nilo”, che racconterà la vicenda dell’archeologo pisano Ippolito Rosellini (1800-1843) e della campagna di ricerca svolta con Jean-François Champollion, tra Alessandria e Abu Simbel, sul finire degli anni Venti dell’Ottocento.
L’esposizione, curata da Marilina Betrò, professore di Egittologia all’Università di Pisa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, col patrocinio del Comune di Pisa e dell’Università di Pisa, prodotta da Giunti arte mostre musei, in collaborazione con Coop, SAT – Pisa International Airport, presenterà più di 200 pezzi tra reperti egizi, disegni e manoscritti – conservati nelle collezioni della Biblioteca Universitaria di Pisa, dal Museo Egizio di Firenze, dalle Collezioni Egittologiche dell’Ateneo pisano, dal Museo dell’Opera Primaziale Pisana e dal Museo Botanico di Pisa – scelti tra quanto di più bello e significativo Rosellini riportò in Italia, a seguito della citata Spedizione Franco-Toscana del 1828-1829.

Il viaggio alle origini di tutto quanto sappiamo oggi sulla civiltà egizia

L’impresa fu voluta dal Granduca di Toscana, Leopoldo II, e poi dal re di Francia Carlo X, e vide il giovane egittologo italiano affiancare Jean-François Champollion, cui va il merito di aver decifrato nel 1822 la Stele di Rosetta, che aveva aperto la strada agli studi sull’antico Egitto.

Khonsu a testa di falco Tebe, Karnak, Bab el-Amara, agosto 1829. Giuseppe Angelelli, acquerello, 22,6 x 30,3 cm. Biblioteca Universitaria di Pisa

Detentori unici di quella chiave preziosa, lo studioso francese e il giovanissimo professore di Lingue Orientali all’Università di Pisa, Ippolito Rosellini, nel 1828 partono alla volta dell’Egitto, accompagnati da sei francesi e sei toscani. Tra avventure e difficoltà d’ogni tipo, viaggeranno per sedici mesi, riportando un tesoro di annotazioni, scoperte, meravigliosi disegni acquerellati copiati dalle scene rappresentate sulle pareti di tombe e templi, casse di statue, bassorilievi, sarcofagi e oggetti rinvenuti nel corso degli scavi intrapresi in quella terra o acquistati. È il viaggio che è alle origini di tutto quanto oggi sappiamo su quella civiltà.

Il percorso espositivo della mostra: meravigliosi acquerelli, disegni e documenti

Il percorso espositivo ricalcherà alcune delle sue tappe più importanti. In mostra si troveranno i disegni e gli acquerelli dei pittori della Spedizione, accostati alle note rapide sui taccuini, alle lettere, agli oggetti. Il brano di un diario che narra, con voce emozionata, la scoperta di una tomba intatta nella necropoli tebana, sarà affiancato dagli oggetti stessi di quel ritrovamento, ovvero il corredo della nutrice della figlia del faraone Taharqa. Gli stupendi acquerelli dei bassorilievi di Abu Simbel disegnati al lume delle fiaccole saranno presentati insieme alle lettere e ai diari che descrivono le condizioni di lavoro in cui furono realizzati.
I documenti che registrano le incombenze quotidiane, le liste degli oggetti personali – libri, strumenti scientifici, pennelli e colori ma anche armi – saranno accostati ai campioni di piante raccolti dal naturalista della Spedizione, Giuseppe Raddi, oltre alla piccola collezione etnografica raccolta in Nubia da Gaetano Rosellini, ingegnere della Spedizione e zio di Ippolito, e ai vasi raccolti negli scavi e documentati con precoce e moderna sensibilità archeologica.

La sezione che racconta il soggiorno a Tebe, nella tomba di Ramses IV

Upupa e averla piccola Beni Hasan, tomba di Khnumhotep III (tomba n. 3), ottobre 1828. Giuseppe Angelelli, copia da Nestor L’Hôte, acquerello, 22 x 29,5 cm. Biblioteca Universitaria di Pisa

Dopo un’introduzione dedicata alla genesi dell’idea e al tragitto verso l’Egitto, sarà il nastro del Nilo ad accompagnare il visitatore della mostra nella sua sezione centrale, lungo un percorso simbolico da Alessandria fino ad Abu Simbel e alla Seconda Cateratta. Da qui inizia il viaggio di ritorno, con la lunga sosta a Tebe, l’antica capitale dell’impero egiziano, che impressionò la Spedizione con le sue inesauribili meraviglie. Un’apposita sezione racconterà proprio il soggiorno a Tebe – prima nella “principesca” dimora della tomba di Ramses IV, e poi in una vera casa sulle colline della necropoli – in cui si raccolse una messe ricchissima di oggetti, disegni e quaderni manoscritti.
L’ultima parte della mostra è dedicata al ruolo di Rosellini nella diffusione della scienza egittologica: con la morte precoce di Champollion a 42 anni, lo studioso italiano, che a sua volta morì a soli 43, ne restò infatti l’unico erede scientifico. Alla sua opera si deve la formazione di grandi egittologi, come il tedesco Richard Karl Lepsius, e la nascita dell’egittologia italiana.

Accompagna la mostra un catalogo Giunti Arte Mostre Musei

Leggi il testo di Marilina Betrò, curatrice della mostra (dal catalogo Giunti)
Leggi il testo di Cosimo Bracci Torsi, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa

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……..e ancora Pisa: Lungo il Niloultima modifica: 2010-05-07T12:16:28+02:00da minobezzi1
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