Livorno: Lavoro? Emorragiia

 

Al.Fa. per greenreport

Saranno 5mila i posti di lavoro persi dal Sistema economico locale Livorno-Collesalvetti tra il 2009 e il 2011 e se anche ci sarà una ripresa, questa non porterà prima di qualche anno a una crescita dell’occupazione.

Inoltre per tornare ai livelli pre-crisi bisognerà attendere la metà del prossimo decennio per quanto riguarda il Pil e addirittura la fine per il pieno recupero delle unità di lavoro.  Lo sostiene l’Irpet nel suo rapporto richiesto dall’amministrazione comunale che conclude con una significativa(e preoccupante) riflessione: «La domanda da porsi è su quanta parte della capacità produttiva del settore manifatturiero dell’area livornese sarà sopravvissuta alla fine della crisi. I dati sul valore aggiunto previsto per il 2014 ci forniscono una foto di un manifatturiero assai ridimensionato, con un recupero per gli anni successivi che però mantiene livelli produttivi ben lontani da quelli pre-crisi».

Nel rapporto si parla di una caduta del valore aggiunto prodotto dell’ordine del 5,2%, un valore in linea con la media regionale. Inoltre il calo dell’export – spiega una nota del Comune di Livorno –  unito al pessimo andamento degli investimenti (-14,4%), ha determinato un arretramento del reddito disponibile che si è riflesso sui consumi delle famiglie (-1%).

L’industria è stata senz’altro uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi. L’industria in senso stretto -il manifatturiero in particolare- ha perso quasi il 16% del valore aggiunto prodotto, mentre l’edilizia è regredita del 9%. Anche il terziario ha ceduto terreno, sia in relazione alle difficoltà delle imprese industriali (i servizi alle imprese sono calati del 6,3%), sia in conseguenza della caduta della domanda delle famiglie (il commercio ha ceduto il 4,5%). Solo la Pubblica Amministrazione ha conosciuto un significativo segno più, in conseguenza di una spesa pubblica che, anche nel 2009, è aumentata (+2,1%). Il dirigente Irpet, Stefano Casini, ha poi approfondito l’analisi e le proiezioni, sostenendo che  di vera ripresa potremo parlare solo nel 2011, quando la crescita giungerà all’1,1%, rimanendo modesta (+0,3%) per il 2010. Il mercato del lavoro, invece, continuerà a soffrire anche dopo il 2010, anno per il quale si prevedono 1500 unità di lavoro in meno. Il 2011 si manterrà sugli stessi livelli, portando così a 5 mila le unità di lavoro perse tra il 2009 e il 2011. Insomma, dopo anni di bassa crescita e aumento dell’occupazione, ci aspetta un periodo di recupero della produttività, associata però ad un aumento della disoccupazione che colpirà un po’ tutti i settori, dal manifatturiero al terziario.

Di certo, la ripresa sarà trainata dall’aumento delle esportazioni, visto che a causa delle manovre di controllo della spesa pubblica non potremo contare più di tanto sulla domanda interna. Il protagonista del commercio con l’estero tornerà ad essere il settore manifatturiero, per il quale si prevedono tassi di crescita intorno al 3% nei prossimi anni. Più lenta sarà la ripresa negli altri settori, dai trasporti marittimi, alle costruzioni (+0,4%, ma solo dal 2012), alle attività immobiliari.

L’area livornese tornerà così a crescere su livelli interessanti (+1,3%) nel periodo 2011-2012, anche se in modo più debole rispetto ai recenti anni pre-crisi. Inoltre, per recuperare i numeri del passato con questi bassi ritmi di crescita ci vorrà molto tempo..

«Di fronte a questa pesante situazione – ha dichiarato l’assessore comunale di Livorno Daria Majidi (Nella foto)– non ci siamo fermati all’analisi dei dati, ma ci  siamo dati degli obiettivi». Ha quindi illustrato le linee strategiche su cui l’Amministrazione comunale sta lavorando. «Due- ha detto- sono le leve che possono  aumentare la competitività del sistema: una pubblica amministrazione snella ed efficiente e le imprese innovative. Perché – ha sottolineato- questa è una battaglia che si vince tutti insieme, unendo le forze e gli interessi di tutti gli attori. Sul piano della semplificazione amministrativa – ha ricordato-  abbiamo già fatto grandi passi avanti; altri ci accingiamo a farne come lo sportello unico dell’edilizia  on line, un nuovo servizio che sarà presentato nei prossimi giorni e che è frutto di collaborazione tra l’ente e le imprese».

Sempre a proposito delle azioni di supporto alle imprese, l’assessore Majidi ha messo in evidenza come il “Tavolo dell’innovazione” si stia rivelando uno strumento molto utile per capire quali siano i bisogni delle aziende, per accompagnarle nella loro nascita, nella crescita e  per la loro aggregazione. ” Il Tavolo – ha dichiarato- ci ha sinora consentito di condividere con le altre istituzioni ( Provincia, Camera di commercio, il Polo scientifico e tecnologico) gli obiettivi comuni , le azioni concrete e le risorse per supportare le aziende. In più ci ha spinto ad incontrare una per una le grandi imprese manifatturiere presenti sul territorio per  comprendere le loro esigenze e condividere i passi da fare per lo sviluppo. Per quanto riguarda la piccola e media industria, stiamo invece lavorando alla creazione di strumenti in grado di favorire la nascita di reti di imprese, in modo che insieme possano far conoscere e proporre i loro prodotti a livello mondiale, strada obbligata questa per competere sul mercato».

«Altro punto strategico fondamentale- ha aggiunto- la cultura del lavoro per aiutare offrendo strumenti e servizi finalizzati allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile. Le grandi aree strategiche su cui lavorare- ha concluso- sono state individuate da tempo dallo stesso tavolo dell’innovazione. Si tratta dell’economia del mare, dell’area green-energia, della componentistica e dell’high tech».

Basterà? Premettendo che con una crisi globale come questa ciò che può fare un Comune è veramente poco, se l’idea di una riconversione ecologica dell’economia dell’area Livorno-Collesalvetti fosse stato un orizzonte probabilmente ci si sarebbe mossi per tempo. Purtroppo oggi è un po’ tardi, perché francamente non è facile pensare che in poco tempo si possa recuperare un gap così grande con non città, ma nazioni come la Cina, riguardo a tecnologie verdi. Soprattutto se questo rilancio non lo si imposta con una strettissima collaborazione con l’Università, unico vero collettore in grado di dare valore aggiunto ai progetti in questo campo. Quello che ha retto per anni l’economia del Sel è stato il mattone, ma con la crisi è andato a gambe all’aria anch’esso (e per certi versi non è neppure una cosa disprezzabile, se non avesse portato con sé licenziamenti ecc.). Inoltre, ci par di capire visto che non se ne parla minimamente almeno nelle comunicazioni che abbiamo ricevuto, che il rigassificatore Olt che dovrebbe entrare in funzione tra non molto, poco o nulla porterà in termini di occupazione e Pil…

 

Livorno: Lavoro? Emorragiiaultima modifica: 2010-07-12T17:25:24+02:00da minobezzi1
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