Ieri a Palazzo Rosciano, in occasione del rinnovo della concessione alla Raffineria, i dirigenti dell’Eni hanno consegnato lo studio di fattibilità per il nuovo attraversamento dei tubi e l’allargamento definitivo del Canale industriale area Torre del Marzocco.
Il progetto, affidato alla Saipem spa, permette di avviare un percorso concreto per la ricollocazione sotto terra del fascio di condotte che collega la raffineria Eni di Livorno con la Darsena Ugione e i pontili 10 e 11 del porto Petroli. L’obiettivo finale è quello di abbattere le restrizioni imposte nell’area alla navigazione delle grandi navi porta-container.
Si tratta di un passo fondamentale verso la soluzione di un problema che si trascina da diverso tempo: una volta portata a termine l’operazione – con l’interramento dei tubi ad una profondità di 25-30 metri – il canale acquisterà una larghezza di 140 metri, 30 in più rispetto agli attuali 110. I lavori dovrebbero partire all’inizio del 2011.
Lo studio prevede la costruzione di un micro-tunnel impermeabile di una lunghezza di circa 300 metri, con i collegamenti in banchina che misureranno circa 100 metri. Il costo vivo dell’opera si aggira attorno a 10 milioni di euro. La novità più interessante è che il tunnel avrà un diametro tale (almeno 3 metri) da poter ospitare al suo interno, oltre al fascio di condotte della raffineria, anche altre tubazioni per diverso utilizzo: si pensi ai cavi in fibra ottica o a quelli elettrici.
In attesa della messa in esecuzione del progetto definitivo, il 23 agosto partiranno i primi lavori di allargamento della sezione navigabile del canale: grazie all’asportazione dei sedimenti presenti al di sopra del fascio tubiero e alla successiva riprofilatura tramite la fornitura e posa in opera di 1.650 m3 di massi naturali a protezione delle condotte, il canale raggiungerà una larghezza di 70 alla profondità di 13 metri. Ciò permetterà l’innalzamento delle possibilità di pescaggio per le grandi navi che oggi transitano a -11.30 e -11.70.