Livorno: La Regione (fiorentinocentrica) scopre i porti

Francesca Calonaci  

«Lo sviluppo della Toscana passa  attraverso i porti e l’economia del mare, per questo pensiamo ad azioni di integrazione sull’attuale Masterplan, confrontandoci con tutti i soggetti coinvolti. È necessaria un’ampia concertazione, una collaborazione intersettoriale, che veda tra i partecipanti enti locali, forze sociali, economiche ed associazioni. Per valorizzare il sistema toscano dei porti bisogna tener conto della piattaforma logistica, del sistema nautico, dello sviluppo dell’accessibilità al mare, ma anche di una capacità progettuale che inserisca le strutture portuali in un ambiente di valore.» Così l’assessore ai trasporti ed infrastrutture della Regione Toscana, Luca Ceccobao, sulla portualità toscana.

«La portualità può essere un grande volano per l’economia – ha proseguito Ceccobao -, pensiamo alle realtà dei porti nazionali di Livorno, Piombino e Marina di Carrara, del porto di Viareggio ma anche alla pesca o ai numerosi porti turistici, approdi e ormeggi lungo la costa toscana e nelle isole.»
Secondo rilevazioni Irpet nel 2008, su un totale regionale di oltre un milione di addetti, sono oltre 14.000 quelli impegnati nella nautica, nella cantieristica e nell’indotto del settore. Un comparto importante, che nel 2009 ha incassato oltre 760 milioni di euro dalle esportazioni, su un totale regionale di 22 miliardi, ma che come tutti i settori risente della crisi e rischia un rallentamento. Negli ultimi dieci anni la Regione Toscana ha contribuito ad attivare investimenti sulla portualità, anche attraverso fondi comunitari e nazionali, pari ad oltre 200 milioni di euro.

«E’ necessario – ha evidenziato l’assessore – realizzare e concepire i porti turistici come parte integrante della città, una sorta di “piazza della città sul mare&rdquo ;; sviluppare la piccola nautica per consentire a tutti il diritto al mare, attraverso scivoli pubblici, accessibilità pubblica al porto, banchine per disabili, nonché migliorare la compatibilità del porto nei suoi aspetti più impattanti. Dobbiamo realizzare un sistema di porti sostenibili per l’ambiente, ma che comunque accrescano il numero di posti barca.»

Oggi, in Toscana, rispetto alla media nazionale, i costi di locazione annuale nei porto turistici sono più alti che altrove. Un numero maggiore di posti barca avrebbe un’azione calmierante sui prezzi. «Per questo in Toscana devono trovare spazio tutti gli amanti del mare e della navigazione – afferma Ceccobao – , non soltanto i proprietari di grandi yacht, ma anche chi possiede gommoni o piccole imbarcazioni deve avere un accesso al porto ad un costo ragionevole.»

Inoltre l’assessore annuncia una novità: «Stiamo lavorando ad una legge per creare una Authority per i porti di interesse regionale, che sarà fondamentale per essere più incisivi negli interventi sulle attività portuali, ed essere più tempestivi per la nautica ed il mare.» La Regione Toscana intende quindi sviluppare il suo ruolo di spinta innovativa verso progetti di nuovi porti che costituiscano un chiaro elemento di sviluppo regionale e locale, e al tempo stesso siano ben integrati con il territorio. Per questo è necessario un lavoro di concertazione con tutti i soggetti in campo, enti interessati, enti locali, forze sociali e associazioni affinché la progettazione risponda a criteri di innovazione, compatibilità ambientale e sviluppo dell’area costiera.

Livorno: La Regione (fiorentinocentrica) scopre i portiultima modifica: 2010-09-10T12:43:00+02:00da minobezzi1
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