……e ancora Lucca: Monsignor Emilio Maggini

Monsignor Emilio Maggini

Un evento unico, un concerto di livello internazionale, per la consegna della chiave di violino Flam 2010 alla memoria di Monsignor Emilio Maggini. Domenica 10 ottobre alle 21,15 nella chiesa di San Michele a Lucca e martedì 12 ottobre alla stessa ora nella chiesa della Badia di Camaiore i solisti, il coro e l’orchestra “Concertone Hamburg” della Chiesa di San Jacobi di Amburgo, diretti da Rudolf Kelber, eseguono “Israele in Egitto”di G. Friederich Haendel.

La Flam (Federazione Lucchese delle Associazioni Musicali), grazie al sostegno del Comune di Lucca, della Provincia di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ha scelto questo concerto, che ha chiuso i festeggiamenti del 250° anniversario della morte di Haendel ad Amburgo, per l’evento più importante del calendario del Cantiere della Musica: la consegna della prestigiosa Chiave di violino, riconoscimento a personalità che hanno operato per la crescita e la diffusione della cultura musicale a Lucca. Negli anni passati la Chiave è stato consegnata ex aequo alla Provincia di Lucca, Fondazione CRL e Fondazione BML (2005), al Maestro Giani Luporini (2006), all’avvocato Giovanni Cattani (2007), al Maestro Herbert Handt (2008) ed alla memoria dell’ingegner Gian Carlo Giurlani (2009).

Il concerto a cui il pubblico di Lucca potrà assistere vedrà come solisti Marret Winger (soprano), Ulrike Meyer (soprano), Anne Catherine Wagner (contralto), Michael Connaire (tenore), Jörg Gottschick (basso) e Joachim Kruse (basso); è quello che a febbraio 2010 ha chiuso ufficialmente i festeggiamenti dell’anno che la città di Amburgo ha dedicato al 250° anniversario della morte di Haendel, un evento quindi tra i più significativi a livello culturale e musicale del Nord della Germania. Il Cantiere della Musica, in collaborazione col Festival organistico “Città di Camaiore”, ha reso possibile la sua realizzazione anche a Lucca. Settanta Coristi, sei cantanti solisti, trenta orchestrali, sono una compagine imponente sotto la guida del celebre Kantor della Chiesa di St. Jacobi Rudolf Kelber.
La Chiesa di St. Jacobi ad Amburgo è per tradizione uno dei luoghi musicali più prestigiosi d’Europa; possiede uno degli organi storici (Schnitger) più belli e famosi del mondo e da sempre ha un’attività musicale di grande rilievo, che ha subito un’ interruzione solamente in seguito alle vicende della seconda guerra mondiale.

Perché la scelta di consegnare alla memoria di Maggini la chiave di violino? “Monsignor Emilio Maggini – spiega il presidente della Flam Mauro Mazzoni – è nato nel 1926 a Gombitelli di Camaiore; per questo il concerto verrà ripetuto nella Chiesa della Badia di Camaiore. Sacerdote e compositore, è stato per oltre mezzo secolo organista e maestro di cappella della Cattedrale di Lucca, direttore artistico della Cappella “Santa Cecilia” della stessa Cattedrale, insegnante di musica e bibliotecario del Seminario Arcivescovile diocesano, fondatore della Scuola diocesana di musica sacra dedicata oggi a Raffaele Baralli, nonché ideatore e direttore artistico della Sagra Musicale Lucchese, un ruolo, quest’ultimo, attraverso il quale ha trasmesso a diverse generazioni la passione per la musica classica in genere e per l’organo in modo particolare. Ricordiamo due particolari relativi agli ultimi giorni della sua malattia: a coloro che gli facevano visita, Emilio Maggini manifestò la volontà, qualora avesse potuto uscire ristabilito dall’ospedale, di comporre un nuovo Mottettone a gloria del Signore; nello stesso tempo però affermava di sentirsi pronto (“sono pronto” le sue precise parole), nel caso che il Signore avesse voluto chiamarlo a sé.  Quest’ultima idea si lega con forza al tema dell’Esodo così come è visto in prospettiva cristiana e sicuramente il tema proposto nel concerto di questa sera, in cui ascolteremo quello che da molti è considerato il più bell’oratorio di Haendel, ‘Israele in Egitto’, che si addice in modo particolare e più di ogni altro a questa speciale occasione. La Flam infatti ha pensato di ricordare Mons. Emilio Maggini con un evento simile a quelli più belli che lui ci proponeva attraverso la Sagra Musicale (pensiamo alle Passioni di Bach, al Messia di Haendel e a tante altre serate ‘magiche’ che ancora oggi a distanza di anni rammentiamo volentieri), nella speranza che il futuro possa ancora riservare a tutti noi e alla nostra città esperienze così significative quali quelle da lui stesso proposte”.

Israele in Egitto
L’Esodo
non è semplicemente il libro più antico della Bibbia, ma è un vero e proprio evento che segna la storia di un popolo e la storia stessa della salvezza. Se per la religione ebraica è l’evento fondante all’origine del Credo di Israele, per il cristiano rappresenta l’immagine della vera Pasqua, quella del Cristo che trionfa risorgendo dalla morte e dona la salvezza a tutti gli uomini. “Questa è la vera Pasqua”, “questo è il vero agnello”, sono frasi tratti dalla liturgia cristiana che celebra il “passaggio” di Cristo da questo mondo al Padre. Possiamo aggiungere le parole dell’apostolo Paolo: “Se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la vostra fede”. Questo accenno catechetico è di fondamentale importanza per accostarsi a quest’opera il cui spirito traspare nei testi e nella musica e se da una parte rievoca e commemora l’evento biblico dall’altro lo legge in una prospettiva che guarda già alla Pasqua del Cristo e al suo trionfo finale.
Questo duplice aspetto, che si rivela cruciale, lo si avverte nella tensione dinamica e drammatica (ancor più evidente in questa versione che ascolteremo, la seconda, dove Haendel aveva ridotto testi e musica all’essenziale), che genera sul piano musicale un succedersi di episodi che segue in modo efficace gli eventi incalzanti della storia dell’Esodo, fino ad arrivare alla grandiosa conclusione, al passaggio del mare, dove si proclama e si canta che “il Signore regna e regnerà per sempre”.
Così, per fare un semplice esempio, nel primo doppio coro troviamo la presenza significativa di un frammento del corale luterano “Christ lag in Todesbanden” (il corale della Passione “Cristo giaceva nelle fasce della morte”, corale dunque di chiaro riferimento al Nuovo Testamento), che Haendel con fini chiaramente evocativi, utilizza liberamente quale spunto per descrivere la vicenda narrata nell’antico testamento. Naturalmente ci sono numerosi altri esempi che potremmo fare, ma questo richiederebbe un’analisi congiunta del testo dell’oratorio e della musica, battuta dopo battuta, che qui non abbiamo tempo e spazio per proporre.
Giova ricordare la bella frase di Stefano Pelagatti, musicista e musicologo, nel libro “Israele in Egitto”: “Ma quando, nascosta tra gli infiniti granelli, noi scoviamo la perla, essa appare fulgida e splendente, e “Israele in Egitto” è la più splendente di tutte, soprattutto nell’Esodo, dove si compie un’azione temeraria per l’estetica dei suoi tempi: in un ambito squisitamente barocco, […] Handel rinuncia deliberatamente a due dei tre elementi che sarebbe stato possibile alternare, il recitativo e l’aria, […] per lasciar spazio solamente al coro, che per evocare tutto l’orrore delle piaghe d’Egitto […] dispiega una tavolozza la cui ricchezza di contrasti sembra non aver mai fine”.

loschermo
……e ancora Lucca: Monsignor Emilio Magginiultima modifica: 2010-10-06T09:43:56+02:00da minobezzi1
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