…..e ancora Lucca: Lu.C.C.A. e Lucca Film Festival a Firenze

Si rinnova per il secondo anno consecutivo la partecipazione del Lu.C.C.A. e del Lucca Film Festival al Festival della Creatività di Firenze che apre i battenti giovedì 21 ottobre 2010 alle ore 15. E questa volta lo fanno con un progetto comune, curato da Maurizio Vanni e ideato dall’artista e architetto Federico Marconi. Fino al 24 ottobre (tutti giorni ore 10-20) il pubblico fiorentino sarà sollecitato alla riflessione e alla discussione con l’installazione “Distanziumanometro” che troverà spazio all’interno del Tbox Lucca, lo speciale container che campeggerà in Piazza Santa Croce.

 

Viviamo in tempi in cui le distanze interpersonali si fanno sempre più grandi a favore di una dilagante preoccupazione a vivere in sicurezza da soli all’interno delle nostre proprietà private. “La globalizzazione, internet, intranet e la tecnologia in genere – scrive Maurizio Vanni – se da una parte hanno abbattuto i confini socio-culturali e geografici tra i paesi del mondo mettendo in relazione in tempo reale tante persone, dall’altra hanno creato nuove barriere e ridisegnato inediti muri virtuali per certi versi ancora più alti rispetto ai precedenti. Sempre più spesso scegliamo l’interazione informatica a quella reale”. Partecipiamo in un mondo che sta diventando sempre più una prigione ovattata, una sorta di gabbia dorata che tiene le persone lontane dalla reale militanza nella vita e nell’arte. “La terrificante aspirazione – spiega l’artista Federico Marconi – a possedere piuttosto che a vivere il quotidiano, ad esplicitare il proprio possesso, ad abitare la propria vita solo all’interno delle proprie restrizioni, ha causato la morte dello spazio pubblico. Lo spazio fisico, quello impalpabile delle relazioni e delle connessioni sociali, quello spazio che è sempre stato libero di saturare le distanze tra esseri umani, ora, si fa sempre più arido e piccolo e le distanze sempre più grandi”. L’installazione sintetizza questo concetto con due elementi (radiografie del corpo) che ritraggono due individui che si fronteggiano, evidenziando lo spazio che intercorre tra loro. Per misurare la distanza tra esseri umani è stata presa in prestito, in modo ironico e provocatorio, una modalità tipica dei centri commerciali, cioè l’uso del metro di carta che il pubblico è invitato a utilizzare per misurare idealmente e realmente questa distanza.

 

Il museo Lu.C.C.A. e il Lucca Film Festival si fanno così portavoce di un modo di intendere il concetto delle distanze interpersonali cercando di abbattere l’uno la distanza tra museo e fruitore e l’altro tra proiezione/realtà filmica e spettatore. In questo caso l’arte e l’artista sono portati fuori dal museo e dalla sala di proiezione, per andare tra il pubblico e stimolarlo a interagire attraverso un processo di conoscenza, di consapevolezza o semplicemente di gioco. Una sorta di provocazione che si consuma in una temporanea modificazione degli eventi e dello spazio di relazione. L’utilizzo di un codice inatteso e di linguaggi non convenzionali abbatte le barriere e riduce le distanze tra opera d’arte e utente.

…..e ancora Lucca: Lu.C.C.A. e Lucca Film Festival a Firenzeultima modifica: 2010-10-20T18:02:48+02:00da minobezzi1
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