Pistoia: Preti al cinema

Una singolare mostra sulle figure sacre nel cinema italiano

doncamilloE’ stata inaugurata domenica 19 dicembre a Pistoia, nel battistero ottagonale di San Giovanni in Corte una mostra di fotografie assolutamente singolare. Sono foto che mostrano istanti di alcuni dei film più belli della storia. Fotogrammi in cui appaiono sacerdoti. La mostra “Preti al cinema“, nata dalla collaborazione tra Ente dello Spettacolo, Centro sperimentale di cinematografia e Cei, resterà aperta fino al 23 gennaio

Basta frugare nelle tasche della memoria. E di preti nel cinema ne troviamo davvero tanti. Il don Camillo di Fernandel, naturalmente: icona di un’Italia semplice, dove don Camillo e Peppone si combattevano, ma potevano andare a prendere insieme un bicchiere di vino in osteria.

Il don Giulio di Nanni Moretti, in “La messa è finita”, che gioca a pallone e dice messa anche se non in chiesa c’è nessuno. Perché la parola di Dio va celebrata comunque; e come a teatro, si va in scena anche quando il pubblico non c’è. Celebrare la parola di Dio è un dovere assoluto, non relativo a quanta gente c’è.

Sfogliamo ancora il nostro album di ricordi. Troviamo il prete detective interpretato da Renato Rascel in “Padre Brown”, tratto dagli straordinari racconti di Chesterton. Un prete piccolo, goffo, sgraziato, umile. Ma intelligentissimo, sottile, raffinato. Capace di portare alla giusta misura umana ogni tema, ogni problema. Con il volto di Rascel, il prete con l’ombrellaccio sganasciato diventava, negli anni ’70, il simbolo di un modo nuovo di vivere la religione, le istanze di rinnovamento, le esigenze dei giovani nell’Italia in divenire del post-68, e nella televisione illuminata di Ettore Bernabei.
Ma perché il cinema è sempre stato attratto da questa figura? Perché ogni film si interroga sulle stesse domande su cui si spende la vita di un prete. La vita e la morte, il senso del nostro percorso, che cosa c’è al di là della morte. Anche i preti spendono tutta la loro vita per darci risposte a questa domanda. E poi ci sono motivi più terra terra, se vogliamo: la semplicità stilizzata della loro veste, la loro ‘riconoscibilità’, figure nere, simboli, icone. Ma anche il loro catalizzare il racconto degli altri: essere, in qualche modo, figure in ascolto.

I preti ascoltano, fanno in modo che gli altri personaggi si aprano, si scoprano. Sono il punto di comunicazione con il mistero, con l’ignoto. Con il sacro. E, tuttavia, sono profondamente umani, fragili, sgomenti come tutti di fronte al feroce mistero della vita e della morte. Come il prete di “Titanic”, che non può fare a meno di tremare lui stesso, mentre fino all’ultimo cerca di fare forza agli altri, e recita la parola di Dio

Orario: martedì, mercoledì e venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17
sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18

Giovanni Bogani per La Nazione

ripreso da pistoialife

Battistero di San Giovanni
piazza del Duomo, Pistoia
info: 335.1225618

Pistoia: Preti al cinemaultima modifica: 2010-12-20T22:38:12+01:00da minobezzi1
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