Livorno: Servizi pubblici locali a confronto

 I servizi pubblici locali incidono in Toscana per il 4% sul PIL e per il 5% sulle forze di lavoro regionali.

Anche per questo la Camera di Commercio di Livorno, insieme ad altre cinque Camere toscane (Lucca, Massa e Carrara, Pisa, Pistoia, Prato) con il coordinamento di Unioncamere Toscana ed il supporto scientifico di Ref. Ricerche e Consulenze per l’Economia e la Finanza – di Milano, ha avviato il monitoraggio delle tariffe del servizio idrico integrato e della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani applicati alle piccole e medie imprese, e realizzato un approfondimento sui costi per energia elettrica pagati dalle stesse.

Il monitoraggio è sfociato in tre studi in corrispondenza dei tre moduli di ricerca (idrico – rifiuti – energia elettrica) e nella costituzione di un Repertorio amministrativo delle Tariffe e degli Atti Ufficiali dei Servizi Pubblici Locali (Repertorio TASP). Il TASP è uno strumento di trasparenza e pubblicità delle tariffe praticate alle utenze finali e consente di calcolare la spesa per i due servizi, idrico e smaltimento rifiuti, in ciascun Comune. Tale strumento consta di un Archivio delle tariffe, che raccoglie e sistematizza i corrispettivi del servizio, e di un Repertorio degli atti ufficiali, cioè una raccolta delle Delibere e dei Regolamenti del servizio.

Il sistema di monitoraggio ha evidenziato le differenze di spesa che una stessa tipologia di impresa paga in base al Comune di insediamento.

Degli studi e del TASP si è parlato oggi a Livorno nella sala “Isola di Capraia” della Camera di Commercio, nell’ambito della presentazione dei risultati del sistema di “Monitoraggio delle Tariffe dei Servizi Pubblici in Toscana”.

Lo studio sui costi dell’energia elettrica per le imprese è stato realizzato grazie ad una indagine diretta su un campione di 1.200 piccole e medie imprese per analizzarne il fabbisogno energetico, monitorarne il grado di sviluppo e di diffusione raggiunto dal mercato libero, offrire una quantificazione dei costi dell’energia elettrica pagati dalle imprese e dei risparmi attivabili attraverso la negoziazione del prezzo dell’energia. Nel complesso l’indagine ha permesso di far luce sulle modalità di consumo di energia elettrica di un campione di quasi 1.200 imprese, per un consumo dichiarato di poco meno di 50 milioni di chilowattora l’anno (kWh/anno).

 

In particolare l’indagine sui costi della fornitura di energia elettrica è stata condotta su un campione di imprese con un numero di addetti compreso tra 3 e 250, attive in otto settori del manifatturiero e due settori dei servizi (commercio alimentare e non alimentare, alloggio e ristorazione). L’indagine mette in evidenza un costo medio del chilowattora che si riduce all’aumentare dei consumi: si passa dai circa 25 centesimi di euro/kWh pagati dai micro consumatori ai 21,3 centesimi per i mini consumatori sino ai 20 dei piccoli consumatori.

Nel 2009 in Toscana il 70% delle imprese si è rifornito sul mercato libero, per un consumo superiore al 90% dei volumi totali campionati. Si osserva dunque una diffusa adesione al mercato libero, con una propensione più spiccata tra le imprese con consumi più elevati. Rispetto alle imprese servite sul mercato tutelato e che pagano le condizioni economiche stabilite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG), le imprese che si sono approvvigionate sul libero hanno conseguito un risparmio del 6,3% sul costo del kWh. La prospettiva di un risparmio sul costo della bolletta rappresenta il driver principale (55%) per cambiare fornitore. Tuttavia, quasi un’impresa su quattro effettuerebbe il passaggio solo per un risparmio di almeno il 15% sul costo della bolletta, mentre un altro 14% dichiara disponibilità per un risparmio di almeno il 10%. Infine, il 15% delle imprese cambierebbe fornitore indipendentemente dalla misura dello sconto.

 

 

 

Livorno: Servizi pubblici locali a confrontoultima modifica: 2011-02-25T11:33:00+01:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo