Carrara: I gessi di Antonio Canova

Apprendiamo con grande stupore, – è un accorato appello dei repubblicani carraresi per il tramite di Quotidiano Apuano – che,  contrariamente a quanto più volte annunciato, la dozzina di gessi canoviani custoditi nei magazzini dell’Accademia di Belle Arti di Carrara resterà esclusa dall’esposizione che sarà ospitata al primo piano di palazzo Binelli a Carrara, futura sede della Fondazione Crc, a partire dal 25 giugno, giorno in cui l’edificio riaprirà i battenti.

L’esposizione, infatti, comprenderà 30 dei 270 pezzi che compongono la gipsoteca accademica, realizzati da maestri carraresi come Carlo Finelli, Benedetto Cacciatori, Pietro Tenerani, Luigi Bienaimè, Ferdinando Pelliccia, Carlo Chelli, Giuseppe Lazzerini, Carlo Nicoli, Alessandro Biggi, Carlo Fontana, Alessandro Triscornia e Giovanni Tacca, ma nessuna delle opere realizzate da Antonio Canova e custodite dall’Accademia carrarese.

La commissione di esperti incaricata di organizzare l’esposizione, nell’ambito di un progetto da 4 milioni di euro voluto dalla Fondazione Crc, avrebbe preso questa decisione su indicazione della competente Sovrintendenza ai Beni culturali. Comunque siano andate le cose, è certo che Carrara ha perso ancora una volta un’occasione d’oro. Se pensiamo che nel 2009 si è tenuta a Forlì una mostra dedicata a Canova capace di attirare ben 5.100 visitatori alla settimana e che a Possano, cittadina natale dello scultore, esiste la sua gipsoteca, visitata annualmente da migliaia di turisti, appare chiaro che le istituzioni locali avrebbero avuto tutto il vantaggio ad esporre le opere canoviane presenti sul territorio apuano e rimaste finora nascoste al pubblico.

Alcuni di questi gessi, poi, hanno un valore inestimabile. E’ il caso, ad esempio, del monumento a Vittorio Alfieri, assicurato per 1 milione di euro, della Maddalena giacente, di cui si è perso l’originale in marmo e dei Pugilatori, una cui copia, appartenuta allo stilista Gianni Versace, è stata battuta due anni fa all’asta londinese di Sotheby’s per 460mila euro. Stando le cose in questi termini, non possiamo fare a meno di chiederci perché le autorità a cui competono la conservazione e valorizzazione di questi tesori non riescono ancora a comprendere l’attrazione che essi sarebbero in grado di suscitare.

 

Carrara: I gessi di Antonio Canovaultima modifica: 2011-03-26T18:20:54+01:00da minobezzi1
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