Livorno: L’Italia del Grand-Tour

La fondazione Trossi Uberti propone per mercoledì prossimo, 20 aprile, un viaggio alla scoperta dell’Italia del Gran tour, mettendone a fuoco i protagonisti, i luoghi ed i prodotti artistici più significativi. L’appuntamento è presso la sede della fondazione in via Ravizza ad Ardenza Mare nella zona sud di Livorno.

Martina Nastasi, specializzata in Storia dell’arte presso l’università di Pisa e collaboratrice del Laboratorio di arti visive della Scuola normale, terrà infatti una conferenza  dal titolo “La veduta e l’Italia del Grand tour” inserita nel calendario di appuntamenti dal titolo “Quaranta storie dell’arte”. Fin dal Medioevo le strade della penisola italiana sono state battute da folle di viaggiatori: artisti in cerca di fortuna, mercanti carichi di merci talvolta preziose, pellegrini spinti verso Roma e il cuore pulsante del Cattolicesimo, molti generi di persone mosse da bisogni concreti. Sul finire del Sedicesimo secolo iniziò a diffondersi l’idea e la pratica del viaggio finalizzato alla scoperta delle bellezze artistiche delle città italiane, di quei luoghi in cui l’arte antica e moderna coesistevano armonicamente, fino a diventare una pratica à la page, un passo fondamentale, nella formazione di ogni giovane aristocratico od aspirante artista.

Fra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo, quella italiana rappresentò la tappa fondamentale del Grand tour: Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, nella loro varietà rappresentavano un vero “museo generale, deposito di tutti gli oggetti che servono allo studio delle arti”, come scrisse nel 1796 Quatremère de Quincy. Attorno alla pratica del viaggio in Italia esisteva un brulicante fermento artistico, fatto di scambi culturali, commissioni, diffusione di generi particolari, come la veduta, affidati anche a tecniche e supporti meno pregiati della pittura su tela ma più maneggevoli ed economici come il disegno, l’acquerello o l’incisione. La Nastasi, specializzata in Storia dell’arte presso l’università di Pisa, dove attualmente sta conseguendo anche il dottorato di ricerca, ha svolto studi incentrati sulle arti grafiche. Collabora con la fondazione Memofonte di Firenze, che si occupa di elaborazione informatica delle fonti storico-artistiche, e con il laboratorio di Arti Visive della Scuola Normale di Pisa.

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Livorno: L’Italia del Grand-Tourultima modifica: 2011-04-18T17:03:35+02:00da minobezzi1
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