Prato: Il Bisenzio, fiume di vita e di lavoro

Una mostra fotografica in cinquanta scatti che documenta i luoghi più interessanti attraversati dal fiume Bisenzio lungo un percorso che si dipana tra Luogomano e i Renai di Signa. Ma non solo. Anche una pubblicazione e un video che raccontano la storia di un corso d’acqua che caratterizza un intero territorio. Il progetto “Bisenzio, fiume di vita e di lavoro” racconta attraverso tre diverse modalità espressive non solo un ambiente naturalistico pregevole, ma la storia di un corso d’acqua che ha contribuito allo sviluppo di una civiltà antica – gli etruschi che si insediarono lungo le sue rive – e alla crescita economica e industriale di un distretto come quello pratese. Insieme alla mostra fotografica – che rimarrà aperta fino al 6 maggio – sempre negli spazi al piano terreno di palazzo Buonamici si potrà trovare anche l’omonima e fortunata pubblicazione, edita da Nte con il sostegno di Publiacqua e il patrocinio della Provincia, realizzata da Giuseppe Centauro, Lisa Ciardi, Fiorenzo Gei, Giuseppe Guanci e Roberto Tazioli integrata da un video/documentario, ricco di interventi e interviste a personaggi che ‘vivono’ il fiume, che approfondisce gli stimoli visivi offerti dall’allestimento.

 E’ il fotografo fiorentino Davide Bischeri a ritrarre in maniera spettacolare e realistica i luoghi più interessanti attraversati dal fiume; l’obbiettivo si sofferma innanzitutto sulle luci, le forme e i colori di un ambiente prepotentemente abitato, ma che allo stesso tempo ha saputo conservare alcune “enclaves” naturalistiche di rara bellezza, popolate da alberi, fiori e animali a cui il fiume ha fornito l’habitat ideale. L’allestimento non celebra però solo magnificenza della natura. Se da un lato le foto evocano la bellezza senza tempo dei boschi, la magia delle radure, la poesia dei campi coltivati, dall’altro colgono i segni dell’industrializzazione del territorio, rispetto alla quale il Bisenzio ha svolto un ruolo centrale, facendosi “benzina” per i mulini e le gualchiere disseminati sulle sue rive. Una forza impetuosa, dirompente, a volte anche pericolosa, che l’uomo ha imbrigliato e razionalizzato attraverso sbarramenti (il Cavalciotto) e il sistema delle gore, arterie di un sistema che, come ha sottolineato nelle sue ricerche l’architetto Giuseppe Guanci, ha permesso al Bisenzio di entrare nel cuore della città laniera e rendersi utile anche lontano dal suo alveo naturale. Le immagini passano in rassegna anche alcuni dei monumenti più importanti dei comuni bisentini, regalando prospettive inedite. L’obbiettivo del fotografo si sofferma sulla “città madre” di tutti gli insediamenti della piana, l’antica Gonfienti etrusca. Fu il Bisenzio a far nascere e sviluppare questa metropoli e fu ancora il Bisenzio a cancellarla di colpo consegnando le sue spoglie all’oblio del tempo. Dai semi della civilizzazione etrusca è nata molti secoli dopo l’area metropolitana che noi oggi conosciamo e di cui il Bisenzio rappresenta ancora la spina dorsale. Questa mostra ci ricorda la sua importanza e le responsabilità che noi abbiamo nel conservarne gli ambienti e le memorie storiche.

ORARI APERTURA: 10/13 – 16,30/19,30.

Prato: Il Bisenzio, fiume di vita e di lavoroultima modifica: 2011-05-02T15:43:03+02:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo