Massa: Passaggio al digitale terrestre

 


 

 
 

Non è pura retorica parlare di passaggio epocale quando a novembre nella nostra Regione si spengerà il segnale analogico che ci permette di vedere la tv in ogni casa e si accenderà invece quello digitale. E i problemi non mancheranno: questa la maggior certezza, suffragata anche dall’esperienza di altre regioni che  quel guado già l’hanno fatto.

I cittadini e soprattutto le fasce deboli potranno essere accompagnate in questo passaggio grazie all’impegno della RegioneToscana  e delle istituzioni locali: in ogni Provincia si sta insediando un coordinamento che opererà in accordo con RtRt, Rete telematica Regione Toscana, braccio operativo della stessa Regione che seguirà la fase delicata.

Un nuovo punto è stato fatto al Palazzo Ducale di Massa tra Oreste Giurlani, coordinatore di RTRT, Paolo Baldini, assessore provinciale, e rappresentanti dei Comuni. Dalle stime fatte una cifra compresa tra i 500 mila e i 700 mila abitanti avrà problemi o non riceverà il segnale. La maggior parte di questa popolazione risiede in zone montuose, e quindi in buona parte anche a Massa e Carrara.

La Regione Toscana ha messo in fila, con la colaborazione delle Province, tutta una serie di interventi, proprio per affrontare i disagi, che conosceremo realmente solo a passaggio avvenuto, ovvero il 7 novembre per la Lunigiana e il 17 per la costa.

In primo luogo si tratta di garantire i segnali nazionali: se non bastano le infrastrutture esistenti si cercherà di ovviare con quelle localmente presenti. È stato infatti promosso un censimento delle strutture, leggi tralicci, di proprietà pubblica che ospitano ripetitori: nella nosra provincia ne sono presenti cinque (Massa, Aulla, Comano, Licciana Nardi e Zeri). E se fosse necessario la Regione ha messo a disposizione un finanziamento di 350 mila euro per adeguarli al segnale digitale.

Sul versante utenza partirà innanzitutto una campagna di comunicazione a tappeto per cercare di far giungere l’informazione corretta ad ogni livello.  Grazie all’impegno del volontariato in ogni comune sarà attivato un “punto digitale” in grado di dare informazione e assistenza a chiunque ne abbia bisogno (ricordiamo che da parte del Ministero sarà disponibile anche un numero verde per attivarsi autonomamente)

Ma ci potrano essere problemi anche nelle zone coperte dal segnale: in quel caso questo significherà che occorre un intervento di un tecnico per verificare se si tratta della tv (per ricevere il segnale occorre un decoder o un’apparecchio che ne sia già fornito) o dell’impianto (antenna e fili).

Per questa evenienza la  Regione ha già promosso un accordo con antennisti certificati, attraverso le associazioni di categoria, anche con lo scopo di calmierare i prezzi: chi attingerà a questo elenco avrà la certezza di avere una assistenza e un interevento con il “bollino” di garanzia. Le Province  sono adesso chiamate a replicare sui propri territori accordi che potranno anche essere migliorativi rispetto a quello regionale che fissa, diciamo, il prezzo massimo da sostenere.

Dal 26 ottobre, infine, in Regione sarà attivata una sala operativa che sarà, però, il canale privilegiato e riservato per accedere alle informazioni e alle verifiche da parte dei comuni. Tutta la fase del passaggio sarà possibile seguirla in diretta sul sito della Rete Telematica della Regione Toscana.

Un capitolo a parte per le emittenti locali, quelle che in una prima, breve fase, si rischierà di non riuscire a vedere. Sono 44 ma per la gara di assegnazione sono disponibili 18 frequenze (anche se è vero che su ogni  frequenza possono essere collocati più canali). Finché non ci sarà l’assegnazione delle frequenze non si saprà chi potrà continuare ad essere operatore di rete e chi solo fornitore di contenuti (programmi): un passaggio che richiede comunque investimenti. La Regione, anche su sollecitazione della Provincia, sta seguendo questa fase delicata perché non si tratta solo di garantire il pluralismo ma anche gli aspetti occupazionali. Per gli eventuali adeguamenti tecnoligici sono comunque stati messi a disposizione fondi pari a 700 mila euro, una cifra che comunque, non è escluso, potrà crescere a seconda delle necessità.

 
   
 
   
   
   
Massa: Passaggio al digitale terrestreultima modifica: 2011-10-11T17:40:14+02:00da minobezzi1
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