Livorno: Energie rinnovabili ed accumulo


Luca Aterini per greenreport

Anche se per tutti i livornesi l’area Enel del Marzocco significa l’ormai vetusta e inquinante centrale a olio combustibile (per la verità negli ultimi anni accesa quasi esclusivamente nelle situazioni di picco, proprio per la sua scarsa efficienza), all’interno della propria area sperimentale di Livorno, Enel sta portando avanti più progetti innovativi nell’ambito delle tecnologie per le energie rinnovabili. Spaziando dall’accumulo di energia da fotovoltaico, al momento incentrato su un complesso di batterie all’avanguardia, all’ambito delle fonti geotermiche a bassa e media entalpia.

La Regione Toscana e, in particolare l’area pisano-livornese, condensa all’interno del suo territorio la direzione nazionale dei Centri di ricerca Enel (a Pisa) e l’area sperimentale di Livorno: a Sauro Pasini, responsabile dell’area tecnica ricerca di Enel, greenreport.it ha rivolto alcune domande per approfondire gli ultimi progetti e le future prospettive dell’impegno di Enel nella ricerca sulle energie rinnovabili all’interno dell’area vasta toscana.

In cosa consiste il progetto di accumulazione energetica e rifornimento per auto elettriche portato avanti da Enel all’interno dell’area sperimentale di Livorno, e quante persone vi sono coinvolte?

«Nell’area livornese sono presenti circa 12-13 posti fissi, ai quali vanno aggiunti i ricercatori che afferiscono alle aree di ricerca ivi sviluppate, raggiungendo così la trentina di persone occupate. Da sottolineare, inoltre, la presenza  della sede di ricerca dell’Ifrf, la più nota organizzazione internazionale per lo sviluppo di nuove tecnologie nella generazione termoelettrica.

Nello specifico, quelle da lei citate rappresentano due linee di ricerca distinte. La seconda di queste è incentrata sulla ricarica delle batterie per auto elettriche; attualmente i tempi per una ricarica completa spaziano dalle tre alle sei ore, mentre i nostri test mirano ad individuare tecnologie che permettano, in 15-20 minuti, una ricarica che porti al 50-60% della capacità della batteria.

La prima linea di ricerca, invece, rappresenta anche quella col maggiore impatto sul business Enel. Le tecnologie per l’accumulo di energia elettrica sono indispensabile per una più efficiente gestione delle energie rinnovabili ed una loro penetrazione nella rete elettrica. Tipicamente, noi non siamo sviluppatori di tecnologia, ma caratterizziamo le migliori presenti sul mercato e cerchiamo di capire come meglio utilizzarle, dopo averne tratteggiato un identikit completo e dettagliato.

A Livorno facciamo questo, con un impianto per test sulla componentistica interfacciata con la produzione in loco da diverse fonti rinnovabili, come eolico o fotovoltaico: proviamo batterie di tipologie diverse, con alcune che accumulano grandi quantità di energia ma in tempi lenti, così come altre sono invece in grado di rilasciarne in tempi molto rapidi. Servono scopi differenti, utilizzate per accumulare energia in esubero sulla rete o per gestire la qualità della corrente che vi scorre».

In prospettiva, verranno sperimentati a Livorno anche altri metodi di immagazzinamento energetico, ad esempio l’uso del vettore idrogeno?

L’idrogeno è un vettore energetico che permette un buono stoccaggio di energia, ma che per le sue proprietà risulta difficile da impiegare quando sono in gioco grandi quantità di energia. Le nuove tecnologie basate su nanomateriali permettono, a livello sperimentale, di stoccare tramite matrici metalliche molta energia in volumi ridotti. A Livorno stiamo sperimentando una delle più evolute al mondo tra le tecnologie relative, pensando ad un’applicazione legata alle celle a combustibile; non per quanto riguarda l’ambito della mobilità, in quanto il filone dell’auto a idrogeno – seguito fino a qualche anno fa – riveste ormai un ruolo marginale, superato da quello delle auto elettriche pure o ibride.

Quali sono le prospettive sul mercato di queste tecnologie di accumulo energetico?

Lo sviluppo tecnologico legato alla batterie è veramente elevato, ed è legato a quello dei nanomateriali. Nei prossimi due anni prevedo una riduzione consistente dei costi, anche per la spinta del mercato delle auto elettriche.

Cominciano ad essere disponibili tecnologie veramente efficienti, ma ancora un minimo costose. Per cui, a meno che non si operi in situazioni particolari (con insufficienze legate alla rete elettrica, come nel caso di alcune isole), l’implementazione di queste batterie ancora non permette un ritorno economico. Dove invece un loro utilizzo è economicamente sostenibile, siamo pronti per una loro applicazione su larga scala: un nostro impianto è già presente alle Canarie.

E per quanto riguarda la vicina isola d’Elba?

L’Elba è collegata alla rete elettrica, c’è già un grande polmone presente. In prospettiva, però, rappresenta un’area interessante, soprattutto se verrà ampliata la produzione di energia rinnovabile. Tenuto comunque conto dei vincoli ambientali e paesaggistici presenti, pensando anche all’integrazione delle tecnologie con lo stesso ambiente e gli edifici presenti.

Per quanto riguarda il campo della geotermia, invece, a che punto si trova la sperimentazione Enel nell’area livornese?

Le sperimentazioni proseguono nell’ambito della geotermia a bassa-media entalpia, concentrandoci sulla cosiddetta geotermia da acqua calda, diversa da quella che utilizza vapore. Produciamo energia elettrica a partire da acqua con una temperatura non elevata, compresa tra i 120-200 °C, mediante la tecnologia dei cicli binari organici.

A Livorno è in realizzazione un impianto da 500 kW, che partirà a gennaio, per una sperimentazione innovativa con fluidi che permettono maggiore efficienza. Pensiamo ad esportare questa tecnologia negli Usa, in Nevada, ma anche a possibili future applicazioni in Toscana, in particolare nell’area grossetana.

Le smart grid, assieme ad appropriati sistemi di accumulo energetico, rappresentano le vie parallele da percorrere per un’implementazione crescente delle energie rinnovabili nella rete elettrica italiana ed europea. A che punto siamo?

Ancora all’inzio. La smart grid è una realtà che sarà assolutamente necessaria, ma è complessa. Prevede lo sviluppo di tecnologie, modalità di gestione e comunicazione tra produttori ed utilizzatori di energia. Enel è attiva da anni su uno dei componenti fondamentali delle smart grid, ovvero in contatori intelligenti. Ora va costruita tutta la struttura per rendere possibile questa nuova gestione dell’energia: stiamo procedendo con una sperimentazione su zone limitate di rete (in Abruzzo e Molise) per portare avanti sperimentazioni e test in tal senso, cercando di massimizzare l’efficienza per quanto riguarda la produzione e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

Per quanto riguarda la Regione, abbiamo ricevuto un finanziamento dalla Toscana per mettere in piedi, insieme all’Università di Pisa, un progetto ormai in partenza per una gestione intelligente dell’energia nell’agglomerato industriale dei Navicelli. Un’area molto significativa, dove sono presenti sia produttori che utilizzatori d’energia: puntiamo ad utilizzare al meglio, all’interno del sistema, l’uso dell’energia che il sistema stesso produce, attingendo il meno possibile all’esterno, dalla rete elettrica.

 

Livorno: Energie rinnovabili ed accumuloultima modifica: 2011-11-24T17:03:52+01:00da minobezzi1
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