Castel del Piano (GR): Offerta turistica


Amiata: la sfida di diversificare l’offerta turistica

Amiata e dintorni di Alessandro Ornelli

Monte Amiata, siamo quasi a fine gennaio e la neve non si vede. Tutto l’indotto legato al turismo della neve è quindi in una situazione di difficoltà qui, come in altre zone montane della Toscana. La situazione si presenta tanto difficile che la stessa Regione Toscana, nei giorni scorsi, ha annunciato l’istituzione di una task force per affrontare la crisi che in questo inverno sta colpendo i comprensori sciistici toscani e, in generale, la montagna a causa della carenza di neve.

La task force – come si legge in una nota della Regione Toscana – nascerà con l’obiettivo di costituire un fondo regionale straordinario, aggiornare la normativa regionale per favorire interventi mirati a sostegno delle attività montane e, in accordo con la Conferenza delle Regioni, portare la crisi della montagna al confronto con il governo nazionale”.

Si tratta di misure volte a tamponare l’emergenza ma che sicuramente impongono alle zone montane un ripensamento dei fondamenti della loro economia, guardando inevitabilmente alla necessità di una diversificazione, in modo da poter sopravvivere anche in  periodi di crisi come questo.

Ma per capire come effettivamente è la situazione abbiamo deciso di contattare chi da anni opera in questo settore. Abbiamo, infatti, sentito la testimonianza di Enrico Braccialiproprietario dell’Hotel Le Macinaie, che si trova sul Monte Amiata, nel territorio comunale di Castel del Piano.

Bracciali, come sta andando la stagione invernale nella vostra zona?

«La situazione qui è straordinariamente difficile, anche se non è una novità per chi abita qui, perché negli ultimi dieci anni abbiamo avuti alti e bassi. Per farle un esempio: nella stagione 2004/2005 abbiamo avuto molta neve, nel 2005/2006 poca, così come nel 2007/2008.

Negli ultimi dieci anni durante le feste natalizie abbiamo avuto la neve soltanto due volte e ovviamente anche il tipo di offerta che si può proporre varia in base al fatto che ci sia la neve o no. C’è però da rilevare che il sistema turistico dell’Amiata dà lavoro a circa mille persone e coinvolge 13 comuni.  Si tratta di un territorio abbastanza ampio che è compreso fra due province. Qui il turismo è la principale fonte di economia, ma è anche una risorsa economica abbastanza trascurata».

Che cosa intende dire?

«Il turismo qui non è ampiamente valorizzato come risorsa, c’è una mancanza di pianificazione, e anche un disinteresse da parte del pubblico, cioè dei comuni, che si limitano ad organizzare qualche evento o manifestazione di poco rilievo.Quello che manca è un’organizzazione, un comitato operativo che si occupi di pianificare lo sviluppo turistico. C’è la necessità di una comunicazione coordinata e integrata soprattutto rivolta ai mercati stranieri.

Abbiamo anche bisogno di diversificare l’offerta turistica, creando dei percorsi diversi. In queste zone sono veramente tante le attività che si possono fare: dai percorsi per i sentieri, al trekking alla mountain bike. Diversificando l’offerta si potrebbe arrivare a lavorare tranquillamente anche dieci mesi all’anno. Ovviamente per fare ciò occorrono dei finanziamenti, delle forme di sostegno, perché i privati da soli non possono riuscire a farcela. Come aziende private ci troviamo soli, noi abbiamo dato vita ad un piccolo tour operator, ma c’è bisogno della collaborazione dei soggetti pubblici. C’è da dire che soffriamo molto di una mancanza di posizionamento dell’immagine del nostro territorio, nonostante le bellezze e le potenzialità dei luoghi».

A questo proposito, cosa ne pensa della chiusura delle aziende di promozione turistica e del conseguente affidamento alla Provincia delle funzioni di promozione del territorio? Non pensa che, per esempio, la Provincia di Grosseto vi possa sostenere nella promozione turistica?

«Sinceramente il modo in cui funzionava quell’azienda non ci ha portato niente. E credo anche che la Provincia di Grosseto, essendo talmente vasta e con una costa che occupa un buon tratto di territorio non veda neanche le necessità dell’Amiata. Più che la Provincia dovrebbero essere i comuni del territorio a fare qualcosa in questo senso.

La montagna deve farcela con le proprie risorse. Il soggetto pubblico dovrebbe farsi promotore della creazione di una “cabina di regia”, anche con l’aiuto di soggetti privati interessati, ma con la figura di un professionista espresso dal territorio, che conosca il territorio e che faccia un’azione di comunicazione efficace di quelle che sono le possibilità e le potenzialità di questi luoghi. Ripeto i privati da soli non possono farcela anche perché devono portare avanti il lavoro delle loro aziende con mille difficoltà e sono troppo presi da questo».

Perché, secondo lei, questo tipo di promozione del territorio non si è ancora sviluppato?

«Perché non c’è coscienza che la montagna sia una risorsa economica del territorio, gli stessi abitanti non hanno questa coscienza. Comunque sembra che ora si stia tentando di creare qualcosa, una specie di consorzio, ma senza il sostegno dei finanziamenti pubblici e degli enti del territorio, temo che non si andrà molto lontano».

 

Valentina Caffieri per ognisette

Castel del Piano (GR): Offerta turisticaultima modifica: 2012-01-25T15:55:42+01:00da minobezzi1
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