Livorno: Il Comitato Portuale all’opera

La lunga partita di poker, iniziata ad ottobre del 2011, con oltre 34 operatori coinvolti ed altrettante consultazioni presso gli uffici della Port Authority, è forse giunta agli ultimi giri di carte. E proprio come chiedeva il presidente Gallanti, che nel comitato portuale di oggi ha voluto fissare alcuni paletti sul sentiero bello largo delle proposte di riassetto funzionale del porto di Livorno. «L’avvio della discussione in comitato del nuovo piano regolatore – ha detto l’avvocato genovese  – è un importante passo in avanti sul terreno della competitività. Di qui al 29 marzo (giorno in cui si riunirà nuovamente il comitato portuale) mi aspetto caldamente che tutte le osservazioni critiche pervenuteci dai soggetti interessati si traducano in proposte emendative concrete. Per ora quello che conta veramente è che Livorno abbia finalmente un progetto per il futuro».

Un futuro che il primo inquilino di Palazzo Rosciano non vede poi così lontano: «Durante le consultazioni – ha detto – c’è stata una totale condivisione da parte dei soggetti interessati . Tutti hanno compreso che dobbiamo superare la frammentazione e puntare all’aggregazione delle funzioni per concentrare l’impegno sulla crescita di concorrenzialità dello scalo».

        

Avanti adagio, dunque, ma senza tentennamenti, nemmeno di fronte alle osservazioni, che pure durante il Comitato non sono mancate, sebbene tutte connaturate all’andamento fisiologico del dibattito. Molte di queste si sono concentrate sul nuovo assetto del Porto Passeggeri.

 In particolare,  la decisione di delocalizzare il traffico dei forestali sul Molo Italia e di lasciare da subito alle crociere gli accosti 46 e 47 dell’Alto Fondale, ha suscitato qualche preplessità. C’è infatti chi teme che, nell’ottica di una piena trasformazione del TAF ad area funzionale delle crocieristica, la perdita delle aree coperte e scoperte su questa area non sarà adeguatamente compensata dalle aree destinate al Porto Cellulosa, anche perché già in gran parte usate a questo scopo.

D’altra parte l’Autorità Portuale ritiene che  lo spostamento del traffico cellulosa e merci varie dall’Alto Fondale al Molo Italia non inciderà negativamente sull’andamento del traffico dei forestali.

«Verranno  edificati nuovi capannoni nell’area destinata ai forestali – assicura il responsabile per l’authority del Piano regolatore portuale, Claudio Vanni – gli spazi per costruire queste superfici coperte ci sono: basti pensare alle aree industriali della Cementeria Sacci o della Sosietà Intercontainer».

L’unico ostacolo al pieno sviluppo del traffico dei forestali è rappresentato semmai dai canterini, dai rimorchiatori, dalle granaglie e dal cemento: «sono attività che al momento non è possibile pensare di delocalizzare», ha sottolineato Vanni.

Per il futuro sono inoltre previsti interventi migliorativi sulle infrastrutture del nuovo porto passeggeri (calate Pisa, Orlando e Alto Fondale). In particolare è allo studio la possibilità di riprofilare le calata Orlando e la testa dell’Alto Fondale, al fine di permettere l’accesso alle navi da crociera di progetto. L’altro obiettivo è il riempimento di buona parte del bacino Firenze per utilizzarlo come parcheggio multipiano, realizzando al contempo una “piattaforma” di collegamento tra le aree della calata Carrara e le aree delle calate Pisa e Orlando.

Sulle restanti aree definite da Gallanti, non ci sono state divergenze.

Avanti con il rilancio del complesso dei bacini.

Una cosa è certa ed è la volontà dell’Autorità Portuale di rilanciare il comporto dei bacini di carenaggio, collocato ad ovest del Porto Mediceo. Per questo è stato dato mandato al Rina di definire uno studio di mercato e un piano industriale per riattivare il bacino in muratura, per ristrutturare il quale servono oggi tra i 18 e i 20 mln di euro. In riferimento al complesso dei bacini diventa inoltre necessario riconsiderare il Piano Particolareggiato comunale relativo alla Porta a Mare per modificarne in parte le destinazioni funzionali e renderlo compatibile con l’attività dei bacini di carenaggio. Infine, la Realizzazione di un approdo nautico alla Bellana dove delocalizzare i circoli nautici presenti nel Porto Mediceo e nella Darsena Nuova, è l’ultima tappa da raggiungere per portare a complemento il progetto di waterfront della città storica.

Avanti con il maxi terminal Ro/Ro

Via libera anche all’accorpamento del traffico delle autostrade del mare in un unico grande terminal costituito dalla darsena Inghirami e dalle aree Sintermar.

La proposta rimane confermata.

Avanti con il Porto multipourpose

Invariata anche l’ipotesi di un maxi terminal Multipurpose. L’obiettivo è giungere ad una utilizzazione più efficiente e produttiva della sponda est della Darsena Toscana, considerando che  alle sue spalle ci sono grandi aree in gran parte poco utilizzate o non utilizzate, come, per esempio, quella della ex Seal di proprietà dell’Autorità Portuale.

E invariata rimane anche la proposta di collocare in questo ambito il terminal rinfuse solide attualmente presente sulla Calata Orlando.

E poi c’è la Piattaforma Europa

La prima fase che viene proposta è in sostanza il consolidamento della prima vasca di contenimento dei fanghi d’escavo del porto. Una volta consolidata, la prima vasca di colmata verrà sfruttata come un nuovo piazzale con banchina di circa 600 metri, e sarà una parte di quel terrapieno Sud che secondo le linee generali che informano il PrP verrà utilizzato per il traffico dei contenitori.

L’Imposta regionale sulle concessioni demaniali

Nel corso del comitato portuale si è inoltre parlato dell’imposta regionale sulle concessioni marittime, la sovrattassa che sulla base di una norma del 1971 la Regione Toscana ha inteso imporre ai terminalisti concessionari di aree del demanio. L’Autorità portuale aveva precedentemente inviato a Firenze una nota con la quale chiedeva la sospensione dell’iter procedurale per la riscossione dell’imposta sinché non fosse giunto un chiarimento da parte delle amministrazione statale. Purtroppo gli uffici regionali hanno disatteso l’invito del segretario generale, che aveva già manifestato profonde perplessità in riferimento all’applicabilità dell’imposta alle concessioni demaniali. Per questo motivo, il Comitato Portuale ha dato mandato al presidente Gallanti di intercedere presso il presidente della regione, Enrico Rossi, affinché “venga recepita l’inapplicabilità dell’imposta”, e “venga quantomeno disposta la sospensione delle già avviate procedure di esazione fino alla pronuncia delle amministrazioni statali”.

Contratti e appalti: al via cinque opere infrastrutturali

La notizia, data dal presidente Gallanti all’inizio di seduta, è che la prossima settimana verranno stipulati i contratti per la realizzazione della seconda vasca di Colmata e per la caratterizzazione dei fanghi della Darsena Toscana.

Nel frattempo, sono già stati affidati cinque appalti. Il più importante è quello relativo al completamento della banchina della sponda est della darsena Toscana – IV lotto. I lavori dovranno terminare entro 539 giorni. L’importo di aggiudicazione è di oltre sei milioni di euro.

Sono inoltre stati stipulati i contratti per la fornitura di 180 taccate in dotazione del bacino galleggiante; per la realizzazione della cabina e degli impianti elettrici presso il Molo Sud della Darsena Morosini; e quello relativo alla manutenzione straordinaria della strada di accesso alla Darsena Toscana (tempo previsto per l’ultimazione dei lavori: 60 giorni).

Nelle Comunicazioni

Il presidente Gallanti ha anche comunicato che per il prossimo comitato portuale verrà riproposto, per la definitiva adozione, il regolamento attuativo per l’effettuazione da parte di Agelp dello strumento di “avviamento” di lungo periodo.

Il numero uno dell’Authority ha infine annunciato di aver sottoscritto con il sindaco di Capraia, Gaetano Guarente, una convenzione con la quale vengono affidati al comune isolano l’esercizio dei servizi di fornitura di energia elettrica per l’illuminazione portuale, e i servizi di pulizia del piazzale centrale e degli specchi acquei.

 

Livorno: Il Comitato Portuale all’operaultima modifica: 2012-03-07T15:42:48+01:00da minobezzi1
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