Pontassieve (FI): Venturino Venturi


 

In “ricordo di Venturino”, a dieci anni dalla sua morte, si apriranno al pubblico nel mese di aprile tre mostre a Fiesole, Pontassieve e Prato volte a riproporre la figura dell’artista, tra i più significativi del Novecento in Toscana. 

Le tre esposizioni fanno parte di una serie di iniziative – mostre, incontri e pubblicazioni – nel segno di Venturino (1918 – 2002). 

Se la prima mostra a Fiesole indaga il rapporto dell’artista con il sacro, la seconda a Pontassieve verte su un anno cruciale della sua vita, il 1958, quando ricoverato nell’ospedale psichiatrico di San Salvi, riprende a disegnare avviandosi alla guarigione. Sono di questo momento i suoi straordinari Pinocchi che riescono a restituirci l’anima di questa immortale creatura. A Prato saranno invece esposte le opere di soggetto sacro acquisite per il Museo dell’Opera del Duomo e per il Palazzo Vescovile. 

“Venturino Venturi è senza dubbio”, scrive Antonio Natali direttore della Galleria degli Uffizi, “uno dei non molti artisti italiani che possa vantare una dimensione internazionale. Lo asserisco a dispetto d’una considerazione di lui, talora, paradossalmente, appena regionalistica. Proprio in virtù d’un siffatto convincimento tre anni or sono un suo lirico bronzo del 1952 è entrato agli Uffizi, nell’aula severa della chiesa di San Pier Scheraggio – dimora attuale dell’espressione del Novecento – dove sono cinque i lavori del secolo passato di Corrado Cagli, Marino Marini, Renato Guttuso, Alberto Burri e infine la Donna seduta di Venturino. Artefici reputati tutti di caratura internazionale”. 

Il 14 aprile sarà la volta della mostra “Venturino Venturi 1958” nella Sala delle Colonne a Pontassieve, organizzata dal Comune con l’Archivio Venturino Venturi, che indaga un anno cruciale della vita e della produzione dell’artista, il 1958, quando Venturino riprendere la propria attività dopo la crisi depressiva che lo aveva colto al termine dell’impresa del Parco di Collodi nel 1956. Ancora ricoverato nell’ospedale psichiatrico di San Salvi a Firenze, i medici gli concessero di disegnare e così si avviò alla guarigione. 

In mostra a Pontassieve una selezione di 17 grandi dipinti su carta a tempera e matita a cera, di cui 10 inediti, e il grande Autoritratto in pietra serena. “Venturino a San Salvi ottenne dei grandi fogli di carta, e lì, chino sul pavimento, furiosamente dipinge, disegna, solcando la carta come tante volte aveva solcato la pietra e il cemento”. L’artista vi interviene, spesso con brillanti e drammatici rossi, i cui motivi diverranno di lì a poco quelli del Venturino ‘informale’ dei primi anni Sessanta, con carte segnate da rivoli di denso colore in forma di tracce orizzontali e verticali. 

I fogli non hanno limiti di superficie e Venturino vi traccia figure di uomini, donne e cavalli e soprattutto Pinocchio. E’un Pinocchio rappresentato con una forza e una sintesi mai raggiunte prima, un Pinocchio doloroso, alle origini stesse del suo Mito. 

Inaugurazione sabato 14 aprile ore 16.30 

Sala delle Colonne del Comune 
via Tanzini 32, Pontassieve 
Martedi giovedi domenica ore 16-19, mercoledì venerdì sabato 9.30-12.30 
Ingresso libero

 

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Pontassieve (FI): Venturino Venturiultima modifica: 2012-04-14T10:11:05+02:00da minobezzi1
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