Così hanno scritto su uno dei loro striscioni gli studenti del “Tullio Buzzi”, lo storico istituto tessile industriale pratese, che hanno aperto il lungo corteo. Al Governo (a cui è già stato chiesto da tempo un incontro) e alla Regione i pratesi chiedono garanzie per gli ammortizzatori sociali e sostegno a iniziative per il rilancio, a partire dal credito alle imprese.
I numeri danno il valore del distretto di fronte al bivio della crisi. Quaranta mila addetti per il tessile abbigliamento tra imprenditori e dipendenti (25 mila per il solo tessile), 20 mila addetti nell’indotto, 7522 imprese per il tessile abbigliamento (circa 4 mila per il solo tessile), circa 4 mila e 700 milioni di euro di fatturato (3.357 milioni per il solo tessile), con 2 milioni e 200 mila di export (1.684 milioni solo tessile).
Il rischio è che, in questa drammatica fase economica, pezzi determinanti della filiera di produzione vadano irrimediabilmente perduti. La crisi è pesantissima dal 2000 al 2008 le imprese sono diminuite del 37,1% (sono scomparse 1.867 aziende). Nello stesso periodo si sono persi circa novemila posti di lavoro (il 34,9%). Dal 2001 al 2007 l’export si è contratto del 34,3%.
Nel 2008 nelle imprese tessili i licenziamenti hanno superato le assunzioni di 1129 unità. Le ore totali di cassa integrazione guadagni per l’industria tessile (dati Inps) nel 2008 sono aumentate del 90,4% rispetto all’anno precedente. La produzione nel 2008 è diminuita costantemente dal primo al quarto trimestre: nel periodo ottobre dicembre si è registrato – 12,4% rispetto allo stesso periodo del 2007.