Grosseto: Viticoltura ed enologia in Toscana

Eco un breve saggio di Michela Giannarelli, apparso su 0564news

La viticoltura, settore che ha visto il suo periodo di maggior produzione nel corso degli anni 90 per poi subire un vistoso rallentamento nel decennio successivo, rimane certamente uno dei fiori all´occhiello di cui l´agricoltura Toscana può essere maggiormente orgogliosa con produzioni sempre di ottimo livello per quantità e qualità, grazie alle quali si può ben far fronte a una cospicua richiesta di esportazione verso paesi che vanno dall´Inghilterra alla Germania.

Secondo i dati forniti dall´unione europea infatti la Toscana a partire dal 1990 ha vissuto al suo interno un vero e proprio boom produttivo fino ad arrivare nel 2003 a superare seppur di poco il livello della Borgogna. Questi dati esprimono in numeri la vittoria che ha sancito la scelta di focalizzare l´attenzione sulla qualità della produzione legandola in maniera imprescindibile alle peculiarità territoriali, e andando così a compensare le eventuali perdite a livello di volumi grazie alla valorizzazione storico-culturale del prodotto.  Tutt´intorno allo sviluppo della viticoltura in questi anni si è andato a creare un circuito virtuoso che ha consolidato la produttività di aziende già esistenti, incentivandone di nuove e promuovendo la formazione di figure professionali quali enologi e sommelier.

La figura dell´enologo si è andata formando definitivamente proprio negli anni 90, di pari passo con la crescita dei vitigni in Italia e in Europa. L´Italia ha riconosciuto ufficialmente il ruolo dell´enologo accompagnandolo ad una formazione universitaria appunto all´inizio degli anni ´90, dopo che già Francia e Germania avevano fatto altrettanto. Prima di questo riconoscimento essenziale per una territorialità quale quella toscana impreziosita enormemente dall´attività vitivinicola, l´enologo era essenzialmente un enotecnico la cui preparazione era affidata ad un corso di scuola media superiore. In questi anni le facoltà che accolgono tra i loro corsi formazioni in questo ambito vanno moltiplicandosi, tanto che lo stesso Polo Universitario Fiorentino annovera tra gli altri una triennale in Viticoltura ed Enologia e una specializzazione in Enologia.

Per quanto riguarda la figura del sommelier che ritroviamo in diverse declinazioni e su un ampio ventaglio di possibilità occupazionali la formazione da seguire consta di un corso di qualificazione professionale su tre livelli. Relativamente recente è l´idea di utilizzare un sommelier anche all´interno delle grandi distribuzioni le quali offrono al consumatore medio e quindi spesso inesperto, una varietà di etichette sempre più articolata. In questa veste inedita il sommelier svolgerebbe un ruolo guida nei confronti del cliente illustrandogli il panorama vitivinicolo cui sta di fronte e responsabilizzandolo nell´ottica di una scelta più consapevole, andando inoltre incontro ai suoi gusti nel consigliarlo per eventuali abbinamenti da coordinare con gli altri prodotti all´interno del suo carrello.

 
Michela Giannarelli
Grosseto: Viticoltura ed enologia in Toscanaultima modifica: 2009-03-21T17:38:00+01:00da minobezzi1
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