Il Museo della Marineria (aperto al pubblico con ingresso libero nei giorni di venerdì-sabato e domenica dalle 16 alle 19) conserva un patrimonio di cimeli reperti e documenti, suddivisi in sezioni, destinate ad essere ampliate nel corso del tempo, che contribuiscono a documentare la storia della cantieristica e della marineria velica viareggina, le imprese dei palombari dell’Artiglio e momenti di vita e di lavoro della gente di mare.
Il Museo, come “luogo della memoria” per la valorizzazione della storia e della cultura legata al rapporto fra la città di Viareggio ed il mare, sviluppa iniziative di ricerca per recuperare materiali su argomenti che rimangono ancora da documentare, come la fede ed anche la superstizione della gente di mare, che trovavano testimonianza nei “segni augurali” sulle vele, nelle figure scolpite sulle polene e negli “ex voto”.
Un contributo alla formazione di una sezione sulla religiosità della gente di mare viene dall’acquisizione della scultura lignea, realizzata dal maestro d’ascia Antonio Patania e donata al Museo dall’artista, raffigurante San Francesco da Paola , nato il 27 marzo 1416 e che nel 1943 papa Pio XII proclamò Patrono della Gente di Mare. L’opera, un bassorilievo di cm 250 x 95, propone un momento della vita del Santo, quando, nel 1464, si trovava sul lido di Catona in attesa di attraversare lo stretto di Messina e al rifiuto di alcuni barcaioli di traghettarlo in Sicilia, stese il mantello sull’acqua e con quell’insolita imbarcazione raggiunse il porto di Messina. La scultura, pregevolmente eseguita, documenta come nella lavorazione del legno, l’ingegno e l’abilità dei maestri d’ascia rendevano labile il confine fra artigianato ed arte.
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