Arezzo: Come cambia un viaggio in Italia

Come cambia il viaggio in Italia tra Ottocento e Novecento. Cosa significa “viaggiare per la causa”, che sia politica, professionale, formativa, religiosa o di altro genere. Se ne parlerà in due giornate di studio, lunedì 25 e martedì e 26 maggio ad Arezzo (viale Cittadini, campus del Pionta), organizzate dalla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena in collaborazione con il Comune di Arezzo.
«Se il tema del viaggio è stato molto studiato dal punto di vista letterario, e di questo parlerà Attilio Brilli, uno dei massimi esperti a livello internazionale», afferma Patrizia Gabrielli, docente di Storia contemporanea, «non si può dire altrettanto dal punto di vista storico: recentemente sono però state avviate alcune originali ricerche sui cambiamenti che hanno segnato la storia del viaggio, prendendo in considerazione aspetti pedagogici e sociali, che presenteremo al convegno».
Tra fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento le trasformazioni che attraversano la società italiana investono quindi anche la mobilità. «Sebbene viaggiare sia una pratica ancora privilegio di pochi», spiega Patrizia Gabrielli, «uomini e donne legati a diverse professioni compiono spostamenti dalla città alla campagna, dal nord al sud. Al contempo l’obiettivo di “fare gli italiani” e le prime elementari forme di propaganda che segnano lo scenario politico favoriscono il formarsi di una schiera di viaggiatori e viaggiatrici. Simili a pellegrini», prosegue la studiosa, «funzionari, dirigenti politici, femministe attraversano il paese, si accertano sulle condizioni di vita, gli usi e i costumi delle popolazioni, svolgono conferenze e comizi nell’intento di formare il cittadino e la cittadina».
Con una chiave di lettura che privilegerà l’appartenenza politica e di genere, i relatori del convegno – dal titolo “Il viaggio tra pedagogia e socializzazione” – illustreranno diverse trasformazioni e aspetti : dai viaggi per la propaganda elettorale – ad esempio per organizzare i comizi – a quelli forzati per raggiungere il luogo del domicilio coatto, dalle gite scolastiche agli impegnativi spostamenti dei maestri per raggiungere le scuole nelle località più sperdute del Paese, dai pellegrinaggi ai viaggi delle crocerossine per il fronte durante la Grande guerra, a quelli dei giornalisti (si parlerà dei viaggi di Jessie White Mario, soprannominata Miss Uragano) per conoscere le condizioni dell’Italia appena costituita, dei medici condotti o degli attori, senza dimenticare il viaggio di regnanti e presidenti.
Il convegno si aprirà lunedì 25 maggio alle ore 15. Dopo i saluti del preside della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo Camillo Brezzi e del direttore del dipartimento di Studi storico-sociali e filosofici Mariano Bianca e l’introduzione di Patrizia Gabrielli, interverranno Attilio Brilli, Ivo Bigianti, Davide Montino, Riccardo Pieracci, Tiziana Nocentini ed Enrico Baruzzo. Il giorno successivo, a partire dalle ore 9, Ferdinando Abbri e Loretta Fabbri presenteranno gli atti del seminario “Donne e pedagogia politica”, organizzato lo scorso anno ad Arezzo, che sono stati pubblicati nel fascicolo 49 del 2008 di “Storia e problemi contemporanei”, a cura della professoressa Gabrielli. Seguiranno gli interventi di Maria Teresa Antonia Morelli, Carlo De Maria, Lucilla Gigli, Maria Antonietta Serci e Barbara Montesi.

arezzonotizie

Arezzo: Come cambia un viaggio in Italiaultima modifica: 2009-05-23T09:23:05+02:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo