Marciana Marina (LI): Nanni

Michelangelo ZECCHINI per ten
 Marciana Marina, il suo mare e l’anfiteatro naturale del Capanne hanno avuto eccellenti aedi: Llewelyn Lloyd, Ludovico e Angiolo Tommasi, Alceste Campriani, Carlo Domenici, Modesta Tancredi, Valentino Ghiglia, Eolo Puppo, Giancarlo Castelvecchi, sono altrettanti artisti che con mirabili tocchi in punta di pennello hanno fatto rivivere sulla tela la magia di luoghi e monumenti incantati come il Cotone con i suoi rochers, la Torre tardorinascimentale con il suo carico di storia, la spiaggia della Fenicia con l’orizzonte segnato da Capraia, il Bagno e l’Enfola con le loro tonnare, Poggio con le sue scalinate di gusto medievale.

Oggi a cantare le bellezze del territorio si affaccia Nanni, pittore autodidatta, il quale, dopo un’attività svolta in silenzio per alcuni decenni, si presenta in pubblico con una personale di oltre 60 dipinti ospitati al 21 di Piazza della Vittoria in Marciana Marina. L’apertura della mostra, avvenuta lunedì scorso in mezzo a tanta gente ma all’insegna della semplicità, riflette il carattere di Nanni, che rimane riservato anche quando decide, come in questo caso, di aprirsi al dialogo e di comunicare attraverso le sue opere. Ma Nanni chi? Nanni e basta, così come il personaggio viene chiamato in paese e com’è indicato all’ingresso: “Qui espone Nanni”, con la precisazione “Solo esposizione, nessuna opera in vendita”.

Appena entri ti colpisce un’atmosfera pittorica tanto morbida e rarefatta che pensi di aver di fronte pastelli e acquerelli, almeno nella maggior parte dei casi. Poi ti avvicini e ti accorgi che si tratta di dipinti a olio, alcuni dei quali, peraltro, connotati da una buona impronta materica. Nei lavori di Nanni, che è un paesaggista puro, non compare la figura umana e tema predominante è il mare, cui fanno da contorno coste, arenili, alberi e le opere dell’uomo (case, barche, reti).

In qualche dipinto si colgono illuminanti squarci di poesia della memoria, sottolineata dal colore calibrato e soffuso, steso con delicatezza sulla tela quasi a sfiorare con una carezza il luogo amato o l’oggetto caro. Esaminando quei flashback, impressi in originale nella mente, puoi constatare il grado di metamorfosi causato del trascorrere del tempo o, talvolta, dall’intervento di mani improvvide. E’ il caso del quadro dedicato allo scalo del Cotone com’era una volta, popolato di multicolori panni stesi e dei gozzetti di ‘Fagiolo’, di ‘Ciotolone’ e di tanti non dimenticati personaggi che hanno fatto la storia recente del borgo. E’ il caso, ancora, delle barche tirate in secca con le reti a bordo, o con un parato di prua, o appoggiate di fianco a un puntello, o con un remo legato obliquamente allo scalmo mediante uno stroppolo: immagini che, al pari delle parole correlate, una volta erano usuali e che, giorno dopo giorno, vengono sempre più confinate nella sfera dei ricordi.

A mio avviso la pittura di Nanni mostra qualche convergenza con quella di Modesta Tancredi, sia per ‘inquadrature’ e punti di osservazione sia per il pacato impianto coloristico che la celebre artista era solita adottare soprattutto nelle opere datate fra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso. Limpidi esempi di tale affinità sono i quadri che ritraggono Punta Nera (o della Madonnina) e Ripa Barata.

Il merito organizzativo di questa mostra da non perdere, che nelle previsioni chiuderà i battenti a fine settembre, va ascritto a Sonia Giannelli, una deliziosa signora del nord che da tempo ha scelto come dimora abituale, in località S. Giovanni, uno degli angoli più suggestivi dell’intero retroterra marinese.

 

 

 

Marciana Marina (LI): Nanniultima modifica: 2009-06-18T12:52:51+02:00da minobezzi1
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