Prato: E’ crisi, ma non per le banche

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Cresce l’allarme per i nuovi oneri bancari relativi alle commissioni sui fidi non utilizzati, introdotte dal decreto anticrisi contestualmente alla cancellazione della commissione sul massimo scoperto (CMS). L’Unione Industriale Pratese ha effettuato un monitoraggio su un campione di aziende socie per mettere a fuoco l’entità dell’aggravio. I risultati sono estremamente diversificati in ragione di una molteplicità di fattori, tanto che fornire delle medie non avrebbe un senso statistico attendibile.

La situazione può essere comunque esemplificata prendendo a riferimento tre tipologie aziendali, tutte relative ad imprese in condizioni non particolarmente critiche ed appartenenti a vari settori:

– piccola azienda (circa 10 dipendenti): CMS soppressa 500 euro, commissioni fidi inutilizzati comunicate dalle banche 8.000 euro;
– media azienda tessile terzista (circa 50 dipendenti; nessun rapporto commerciale con l’estero): CMS soppressa 1.000 euro; commissioni fidi inutilizzati comunicate dalle banche 25.000 euro;
– gruppi strutturati di rilevanti dimensioni: CMS di solito assenti; commissioni su fidi inutilizzati comunicate dalle banche dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro.

«L’ABI si è giustificata dicendo che lo stesso decreto anticrisi che ha cancellato la commissione sul massimo scoperto ha autorizzato l’introduzione di questi nuovi oneri; ha aggiunto che la contemporaneità delle comunicazioni delle banche è dovuta alle tempistiche della stessa normativa, che fissa la propria applicazione a decorrere dal 28 giugno – commenta la Vicepresidente dell’Unione Industriale Pratese Raffaella Pinori – Tuttavia il decreto anticrisi non impone nuovi oneri: semplicemente, azzerandone uno, quello della commissione sul massimo scoperto, autorizza la possibilità per le banche di recuperarlo con il nuovo strumento».

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Prato: E’ crisi, ma non per le bancheultima modifica: 2009-06-25T09:52:13+02:00da minobezzi1
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